A meno di 24 ore dal suo rinvenimento, la granata a mano della seconda Guerra Mondiale ritrovata sulla spiaggia di Senigallia è stata fatta brillare poco dopo le 11 di questa mattina. Era stata scoperta ieri su un tratto di arenile del lungomare Mameli.
Un passante che camminava l’aveva notata tra i detriti sulla sabbia e aveva subito messo in moto le forze dell’ordine. Il comandante della Capitaneria di porto di Senigallia, Eugenio My, ha coordinato le operazioni di disinnesco, richieste con la massima urgenza agli artificieri dell’Esercito – Genio ferroviario di Castel Maggiore di Bologna. Il residuato bellico, lungo circa 12 centimetri, arrugginito ma inesploso era in buone condizioni e non è stato difficile farlo scoppiare in riva al mare. Sotto la direzione della Prefettura, con il contributo della Polizia locale, di un equipaggio del 118 e della Croce Rossa di Senigallia e di una squadra della protezione civile, la Guardia costiera ha cercati di tagliare i tempi per neutralizzare il potenziale pericolo considerata l’avvicinarsi della stagione balneare. La bomba a mano di manifattura inglese e ben conosciuta dagli artificieri dell’Esercito italiano, non si trovava in una zona abitata o trafficata dalle auto ma l’arenile soprattutto in queste belle giornate di primavera e nel ponte festivo è frequentato anche dagli sportivi. Stamattina quindi alle 9 sono iniziate le operazioni di brillamento per neutralizzare il potere distruttivo della bomba, che prima è stato rimossa dalla spiaggia dove era transennata e poi è stata fatta scoppiare vicino all’acqua. Il transito sul lungomare è stato interdetto alla auto durante l’intervento che nel cordone di sicurezza ha impegnato 8 uomini della Guardia Costiera, 8 agenti della Pm, oltre a protezione civile, sanitari e vigili del fuoco (se fosse stato necessario l’apporto) L’operazione non è stata particolarmente complicata anche se nell’ordigno era ancora perfettamente conservato l’esplosivo.
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