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La pittrice Renate Busse
dona un’opera
al museo Federico II

JESI - Domenica pomeriggio la cerimonia di consegna dell'oggetto d'arte esposto nel 2012 in una mostra allestita a Schwäbisch Gmünds

Il Museo di Federico II

 

Il 1 Luglio saranno due anni che Jesi ha omaggiato il suo concittadino illustre Federico II di un museo che in 16 sale ne ripercorre i momenti più significativi della sua parabola terrena sia da un angolazione biografica che volta a focalizzare le azioni che gli hanno meritato l’appellativo di “Stupor Mundi”. Una piattaforma turistica a forte valenza che va a colmare il vuoto di non avere emergenze architettoniche. «A fronte di un entusiasmo generale nei confronti dell’impostazione, unica eccezione che va rilevata è che diversi visitatori hanno eccepito la mancanza di “qualcosa di tangibile”. – osserva la Fondazione Federico II – Ma a ben riflettere, al di là della effettiva difficoltà di reperimento di manufatti provenienti dal periodo medievale, inserirli significherebbe snaturarne l’immagine identitaria che si basa su un impostazione innovativa della fruizione museale quale è quella multimediale. Ed ecco che il fascino di questo personaggio, ma soprattutto la sua appartenenza anche a Nazioni diverse come la Germania viene ad una importante soluzione».

Il Museo Stupor Mondi a Jesi

L’ artista di Schorndorf (altro polo importante de Baden Württemberg, terra di origine degli svevi insieme a Waiblingen e Göppingen) Renate Busse ha deciso di donare una sua opera d’arte dedicata a Federico, esposta nel 2012 in una mostra allestita a Schwäbisch Gmünds. Un evento importante a doppia valenza: il collegamento con l’arte del XXI secolo che interpreta il passato e il non meno significativo collegamento con la Germania. Una pittrice Renate che sin dai banchi di scuola sente l’esigenza rappresenta il mondo con gli occhi dell’amore per ciò che la circonda, una viaggiatrice poetessa attenta con particolare attenzione a i doni che la natura ci elargisce. Domenica 16 giugno alle ore 18, la cerimonia di consegna dell’opera che avverrà tra l’atrio del museo, l’aula didattica e la sala 16, con la partecipazione di Ars Antiqua, gli Onafifetti, la critica d’arte Loretta Fabrizi, Motus Danza, nonché delle autorità per i saluti istituzionali. L’appuntamento è aperto al pubblico.

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