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Due opere dei Musei Civici
in mostra alla pinacoteca Molajoli

FABRIANO - "La negazione di San Pietro" e "Il Cristo alla colonna" impreziosiscono “La luce e i silenzi: Orazio Gentileschi e la pittura caravaggesca nelle Marche del Seicento” allestita nel contenitore culturale e curata da Anna Maria Ambrosini e Alessandro Delpriori

 

 

Da domani all’8 dicembre due importanti opere seicentesce dei Musei Civici di Macerata andranno a impreziosire la mostra “La luce e i silenzi: Orazio Gentileschi e la pittura caravaggesca nelle Marche del Seicento” allestita nella pinacoteca civica Bruno Molajoli di Fabriano, curata da Anna Maria Ambrosini e Alessandro Delpriori. Si tratta dell’ultimo appuntamento del progetto “Mostrare le Marche”, un ciclo di 5 grandi mostre che hanno già interessato le città di Loreto, Ascoli, Fermo, Matelica e Macerata con la mostra “Capriccio e Natura. Arte nelle Marche del secondo Cinquecento. Percorsi di rinascita” allestita ai Musei civici di Palazzo Buonaccorsi dal 15 dicembre 2017 al 13 maggio 2018.

«Continua un grande lavoro di valorizzazione del patrimonio d’arte che si conserva nei musei civici. Il prestito delle opere d’arte è un’occasione per far conoscere la nostra preziosa storia dell’arte e per raccontare ai turisti il nostro territorio come terra di cultura in armonia con bellissimi paesaggi» sottolinea l’assessore alla Cultura e ai beni culturali Stefania Monteverde. La mostra di Fabriano ospita due opere maceratesi già note ai massimi studiosi del Seicento grazie alle passate esposizioni milanesi e romane dedicate a Caravaggio e al caravaggismo. La tela raffigurante La negazione di San Pietro racconta fedelmente il momento in cui l’Apostolo, riconosciuto da una serva come seguace di Cristo, nega per tre volte di essere un seguace del Nazareno. Questa fa già parte del corpus delle opere individuate da Gianni Papi come appartenenti all’anonimo Maestro dell’Incredulità di San Tommaso, oggi identificato in Bartolomeo Mendozzi della Leonessa. Egli fu artista caravaggesco, allievo di Bartolomeo Manfredi, pittore per i Giustiniani e i Savoia oltre ad essere stato il primo rettore dell’Accademia di San Luca e Virtuoso del Pantheon. L’altra tela maceratese in prestito è Il Cristo alla colonna, replica seicentesca già segnalata nel 1943 dal noto storico dell’arte Roberto Longhi come copia antica di un lavoro di Caravaggio andato perduto. Il prestito delle opere maceratesi a Fabriano è una felice occasione per portare all’attenzione del pubblico altri importanti dipinti seicenteschi facente parte delle collezioni dei Musei ed ora conservati nei depositi: La lettura della mano e L’ora del pranzo, due tele seicentesche donate alla città nel 1956 dalla marchesa Irene Costa Ciccolini.

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