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Centralino Inrca a personale ridotto,
i sindacati: «Situazione drammatica»

ANCONA - Salti di riposo, turni massacranti e piano ferie estivo non rispettato. Cgil e Fials Inrca Marche Nord: «se non avremo risposte concrete, depositeremo una denuncia circostanziata all'Ufficio provinciale del Lavoro»

 

 

Centralino dell’Inrca in affanno: da giugno lavorano quattro persone anziché sette come previsto ed i sindacati scendono sul piede di guerra, parlando di «stato di drammaticità» della situazione lavorativa. Le sigle Cgil e Fials Inrca Marche Nord hanno richiesto già il 14 giugno, con una comunicazione alle direzioni generale ed amministrativa della struttura ospedaliera, un incontro urgente per cercare una soluzione, a cui ha fatto seguito, più di recente, anche un sollecito, «ma non abbiamo ancora ricevuto risposta», fa sapere Claudio Acacia, segretario provinciale Fials. Tra le criticità evidenziate dai sindacati, si fa riferimento in particolare a «continui salti di riposo, turni massacranti e piano ferie estivo non rispettato», come si legge nella comunicazione indirizzata in primis al Dg Gianni Genga ed al direttore amministrativo Riccardo Mario Paoli, dove vengono chiesti «orari di lavoro e turni di riposo inappellabilmente regolati, allo scopo di consentire il recupero psico-fisico di ogni lavoratore per garantirne la sicurezza. Qualora non venissero date risposte adeguate e concrete – conclude la comunicazione – gli scriventi si vedranno costretti a depositare una denuncia circostanziata all’Ufficio provinciale del Lavoro».

«Il personale destinato al centralino dovrebbe essere composto da sette persone – spiega Acacia – ed al momento sono, di fatto, solo quattro». Dal 27 maggio, infatti, un turnista è in malattia, e dal 3 giugno un’altra dipendente è stata trasferita a Jesi. «Una terza persona non può fare le notti perché ha subito un’operazione. I lavoratori non ce la fanno più a sostenere questi ritmi assurdi, con sette notti al mese ed il turno peggiore, quello della mattina, gestito da una sola persona, quando dovrebbero essere almeno in due. Verbalmente, ci dicono che con l’ufficio di collocamento stiano facendo un’assunzione, ma ancora non si è visto nulla e intanto, nei mesi estivi, le ferie sono state fatte a singhiozzo. In queste condizioni non si può garantire un servizio di livello». Acacia ha poi puntato l’accento sulla questione sicurezza: «chiediamo da anni un metronotte fisso alla sbarra, mentre ora, con la convenzione in vigore, viene fatto solo un giro con la macchina. Dopo non ci si stupisca per i furti».

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