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Ufficio del Giudice di Pace:
scintille tra Fabriano e Genga

GIUSTIZIA - Botta e risposta tra i primi cittadini Santarelli e Filipponi sulle scelte per il mantenimento del servizio a rischio chiusura, da finanziare in convenzione e in forma associata tra i Comuni dell'entroterra montano

foto d’archivio

Il sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli

 

«I comuni che fanno riferimento territorialmente all’ufficio del Giudice di Pace di Fabriano hanno tutti deliberato di non sostenere più economicamente il mantenimento della struttura. Prendo atto di questa decisione, che va chiaramente nel verso opposto alla necessità di collaborare per mantenere i servizi nell’entroterra, e ci assumiamo la responsabilità e l’onere di sostenere da soli il costo del servizio». Il sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli, nei giorni scorsi aveva preso le distanze dalla scelta formalizzata dai colleghi.«È chiaro che questa decisione dovrà trovare un importante contrappeso in ambito di Unione Montana soprattutto nella distribuzione economica delle risorse disponibili. – aveva sottolinea Santarelli – In questo momento il comune di Fabriano garantisce a tutto l’entroterra i servizi dell’Agenzia delle Entrate e del Giudice di Pace. Ci facciamo volentieri garanti del mantenimento dei servizi nella nostra area ma è chiaro che quando poi andiamo in regione a chiedere maggiore rispetto per il nostro territorio e il mantenimento dei servizi in capo all’Ente regionale siamo meno credibili».

Il sindaco di Genga, Marco Filipponi

Non si è fatta attendere la replica di Marco Filipponi, il sindaco di Genga. «Spiace apprendere da fonti pubbliche della diramazione di una nota ufficiale del sindaco Gabriele Santarelli, riguardo una mancata collaborazione da parte dei Comuni di Genga, Sassoferrato e Serra San Quirico per il sostegno dei costi di funzionamento dell’Ufficio Giudice di Pace. Una convenzione stipulata, e poi interrotta, dalla precedente Amministrazione del Comune di Genga, che ha comunque onorato gli accordi economici sottoscritti fino all’anno 2018 incluso». Filipponi chiarisce che «la precedente Amministrazione, con comunicazione del 3 ottobre 2018, faceva presente al sindaco Santarelli la volontà del Comune di Genga di sospendere l’accordo per l’anno 2019, in vista di maggiori chiarimenti sulle spese da sostenere per il mantenimento del servizio. Dunque non possiamo che definirci stupiti del fatto che il Comune di Fabriano abbia inviato in data 2 ottobre 2019 una lettera ai nostri uffici richiedendo somme non corrisposte per l’anno 2019. Ancor più stupefacente è il fatto che il sindaco di Fabriano, nella medesima lettera del 2 ottobre, abbia sollecitato un tavolo di concertazione per la discussione di tali questioni, ma la convocazione non è mai stata ricevuta da nessuno dei Comuni da lui indicati come inadempienti». Il sindaco di Genga, pertanto, invita il collega fabrianese «a convocare quanto prima l’incontro da lei annunciato, invece di alludere a nuovi scenari in contesti lontani dal tema in oggetto. Nel restare in attesa di suo certo riscontro, le rinnovo la mia disponibilità a proseguire sul nostro comune intento collaborativo».

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