Palazzo Camerata
Palazzo Camerata finisce nel mirino della procura. Sono avvenuti ieri mattina i primi accertamenti ordinati dal procuratore aggiunto Valentina D’Agostino sull’immobile cinquecentesco di via Fanti, all’interno del quale ci sono gli uffici dell’assessorato alla Cultura e i servizi bibliotecari della Benincasa, chiusa dallo scorso luglio. Ad eseguire i sopralluogo, i vigili del fuoco. Le verifiche si sono concentrate sull’analisi della normativa legata alla sicurezza antincendio. Un contesto che riguarda diversi aspetti, dal posizionamento degli estintori, all’esistenza delle vie di fuga, al funzionamento dei dispositivi di areazione, passando per la preparazione degli addetti preposti alla sicurezza in caso di emergenza. Il sospetto, ancora tutto da provare, è che alcuni parametri non siano stati rispettati.
L’assessore Manarini seduto in tribunale
Gli accertamenti, che continueranno nei prossimi giorni, sarebbero legati al secondo capitolo dell’inchiesta che ha travolto Palazzo del Popolo. In questo caso, si tratterebbe del filone che nulla ha a che fare con la corruzione e con la filiera degli appalti per le opere pubbliche finite al vaglio di Squadra Mobile e polizia giudiziaria della Municipale. A proposito della prima tranche dell’indagine, questa mattina la procura ha conferito all’analista forense Luca Russo l’analisi dei dispositivi sequestrati negli uffici comunali il 7 novembre a 15 persone. Nel gruppo ci sono i cinque arrestati per corruzione (il geometra Bonci e quattro imprenditori edili) e ulteriori dieci indagati – tra cui l’assessore Paolo Manarini – per cui ci sono altre ipotesi di reato, diverse dalla corruzione. Il consulente informatico dovrà analizzare i dispositivi entro 90 giorni.
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