di Federica Serfilippi
Diminuiscono i sinistri stradali, ma aumentano quelli mortali avvenuti nella provincia dorica. E’ quanto emerge dalle statistiche elaborate dall’Istat, in collaborazione con Aci, e presentate questa mattina in Prefettura, ad Ancona. In linea generale, i dati regionali registrano la conferma di un trend quasi decennale di diminuzione dell’incidentalità stradale. Dal 2010 al 2018, nelle Marche, si è verificato un calo del -22,5% degli incidenti stradali, del -20,2% dei deceduti e del -26,1% dei feriti. Dati pressoché analoghi interessano nello stesso arco temporale la provincia di Ancona. A fronte di tali aspetti positivi, tuttavia, nel territorio dorico si è avuto tra il 2017 e il 2018 un aumento dei decessi causati da incidenti stradali, passati da 25 a 28. Ciò, benché in tale biennio si registri sia un calo degli incidenti, sia dei feriti.
Lo scorso anno, i sinistri rilevati sono stati 5216 in tutta la regione: 1618 nella provincia di Ancona, 1250 a Pesaro/Urbino, 956 in quella maceratese, 860 nel territorio di Ascoli e 529 nella provincia di Fermo. Per quanto riguarda i mortali, se nella provincia dorica ce ne sono stati 28, in quella pesarese 21, nel Maceratese 22, nell’Ascolano 7 e nel Fermano 9. Su 87 mortali nelle Marche, 26 hanno avuto come vittime i pedoni, 21 le vittime tra conducenti di biciclette, ciclomotori e motoclicli e 40 i deceduti che procedevano a bordo di auto o altri veicoli. La maggior parte dei sinistri è avvenuta nelle aree extraurbane. Sulla A14, per esempio, sono stati rilevati 136 incidenti e sulla Ss 16 175. Nel 2018, in tutta la regione, sono stati 17 i sinistri che hanno avuto come causa lo scontro con gli animali, mentre sono state 19 le persone rimaste ferite. Stando a quanto rilevato dalla Polizia Stradale, la causa maggiore degli incidenti è derivata dalla distrazione, il più delle volte conseguenza dell’uso al volante di smrtphone e tablet. A seguire, i sinistri sono incentivati dall’assunzione di alcol e droghe. Nel suo intervento, il prefetto Antonio D’Acunto ha sottolineato l’importanza dell’analisi dei dati statistici, per un’azione di polizia stradale più mirata, che assicuri prioritariamente la vigilanza nei luoghi e nelle fasce orarie più a rischio. «Puntiamo molto – ha rimarcato il prefetto – ad implementare, con il contributo di tutte le Forze dell’ordine e delle Polizie locali , i servizi di polizia stradale nei tratti a maggior indice di pericolosità».
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