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«Sono frutto di attività illecite»:
sequestrati 250mila euro di beni
agli eredi di una 67enne

ANCONA - La donna, ritenuta responsabile di reati come usura, riciclaggio e bancarotta fraudolenta consumati tra il 2005 e il 2011 nel Fabrianese, era morta nel 2017. Ora la Guardia di Finanza ha applicato la misura di prevenzione su proprietà lasciate in eredità dal 'soggetto penalmente periocoloso' applicando per la prima volta nelle Marche le disposizioni delle leggi antimafia

 

I finanzieri del Nucleo Polizia Economico-Finanziaria di Ancona, sequestra beni per un valore di 250mila euro a carico degli “eredi” di un soggetto ritenuto socialmente pericoloso per reati contro il patrimonio. Diretti dalla Procura della Repubblica, hanno dato esecuzione nei giorni scorsi ad un provvedimento di sequestro adottato per la prima volta nelle Marche. La misura di prevenzione a carattere patrimoniale è stata disposta dal Tribunale di Ancona – Ufficio Misure di Prevenzione, ai sensi del Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione. In particolare, sono stati sottoposti a sequestro somme di denaro per oltre centoventimila euro nonché un terreno edificabile di 1.100 mq ubicato nel fabrianese, per un valore complessivo stimato di circa 250mila euro.

I minuziosi accertamenti sviluppati dai militari del G.I.C.O. del predetto Reparto delle Fiamme Gialle sono stati eseguiti nei confronti di M.W., originaria di Fabriano deceduta nel 2017 all’età di 67 anni, permettendo sia di evidenziare la pericolosità sociale del proposto, in quanto ritenuto autore di una pluralità di reati quali usura, riciclaggio e bancarotta fraudolenta, consumati tra il 2005 e il 2011 nel Fabrianese, che gli avrebbero consentito di procurarsi elevate fonti di ricchezza e liquidità, sia di accertare la sperequazione tra il patrimonio accumulato e il reddito dichiarato, presupposti questi per avanzare una richiesta di misura di prevenzione di natura patrimoniale.

Tale risultato è stato conseguito in virtù della possibilità giuridica, consentita solo da pochi anni, di avanzare la richiesta di sequestro finalizzata alla confisca di beni nella disponibilità, diretta o indiretta, non soltanto del soggetto ritenuto socialmente pericoloso, ma anche del patrimonio nella disponibilità degli “eredi”, in quanto frutto delle attività criminali poste in essere in vita dal loro dante causa. Come evidenziato, è la prima volta che nelle Marche trova applicazione tale innovativa misura che permette di avanzare una richiesta di sequestro di beni nella disponibilità degli eredi, purché inoltrata nel termine ultimativo di 5 anni dalla data del decesso del soggetto ritenuto “socialmente pericoloso”. L’attività in esame testimonia ulteriormente il costante sinergico impegno della Procura della Repubblica di Ancona e delle Fiamme Gialle a tutela dell’interesse generale di garantire la sicurezza economico finanziaria e il rispetto delle regole della concorrenza, che si concretizza, come nel caso in argomento, anche attraverso l’individuazione e la “rimozione” dal circuito dell’economia legale dei beni acquisiti illecitamente.

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