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Polveri sottili: sforamenti a Jesi,
Ancona, Falconara e Chiaravalle

I DATI diramati dall'Arpam confermano il ristagno di sostanze inquinanti negli strati più bassi dell’atmosfera, favoriti dalla attuali condizioni meteo di stabilità. I consigli per contribuire al miglioramento della qualità dell'aria. Marchetti:« Superamenti anche nelle Marche, ma in misura minore al resto del Paese»

Una centralina mobile Arpam (foto d’archivio)

 

Torna a preoccupare la presenza delle polveri sottili nell’aria che respiriamo. La notizia di un aumento di PM10 e del ristagno di sostanze inquinanti negli strati più bassi dell’atmosfera, favoriti dalla attuali condizioni meteo di stabilità (alta pressione, assenza di precipitazioni e scarsa ventilazione), è confermata dai primi dati del 2020, forniti dell’Arpa Marche. Nella provincia di Ancona sono sorvegliate speciali le città di Jesi, Falconara, Ancona e Chiaravalle. «Così come in tutto il Paese, seppur fortunatamente in misura sensibilmente minore rispetto ad altre realtà del centro-nord italiano, anche nelle Marche permane, nelle ultime settimane, il problema delle polveri sottili, che si manifesta con un visibile aumento dei valori di concentrazione misurati, dovuto, come solito, nel periodo invernale, a condizioni meteo-climatiche sfavorevoli alla dispersione degli inquinanti» spiega il direttore generale di Arpa Marche, Giancarlo Marchetti.

Il grafico Arpam di gennaio 2020

Le previsioni metereologiche indicano che il fenomeno sarà in attenuazione sin dai prossimi giorni, ma la situazione offre all’Arpam l’occasione per fornire utili suggerimenti per contribuire con piccole azioni quotidiane al miglioramento della qualità dell’aria e al rispetto dell’ambiente. Intanto è opportuno abbassare il riscaldamento di 1-2°C poi limitare l’uso delle biomasse per il riscaldamento domestico, soprattutto in camini aperti. E’ importante anche evitare l’accensione di fuochi all’aperto, ridurre l’uso dell’auto quando possibile ed evitare la sosta con motore accesso per tutti i veicoli. «L’Arpam – specifica una nota ufficiale – monitora la qualità dell’aria mediante centraline dotate di analizzatori per la misurazione delle polveri sottili PM10, PM2,5 e, presso la centralina di Ancona Cittadella, anche PM1. Dal 1 gennaio ad oggi si denota il perdurare del problema soprattutto per alcune stazioni afferenti alla rete di monitoraggio della qualità dell’aria: sono stati registrati 12 superamenti del limite giornaliero di 50 µg/m3 (da non superare più di 35 volte per anno civile) a Pesaro, 10 a Fano, 6 a Jesi, 5 a Falconara Alta, 4 ad Ancona Cittadella, come Chiaravalle e San Benedetto». A Fabriano sono stati 4 gli sforamenti registrati a dicembre e già 2 in queste prime settimane di gennaio.

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