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Il nuovo questore detta la linea:
«Droga, alcol e ludopatia
sono i fenomeni da contrastare»

ANCONA - Giancarlo Pallini: «Non spezzerò la continuità del lavoro svolto dai miei colleghi perché l’illegalità è illegalità. Intendo proseguire il rapporto di vicinanza della polizia verso cittadini, soprattutto quelli più giovani»

Il nuovo questore di Ancona, Giancarlo Pallini

 

di Alberto Bignami (foto di Giusy Marinelli)

«Sono ben felice di tornare in questo territorio. Le Marche sono una regione che adoro e apprezzo così come Ancona, per averla frequentata da turista insieme alla famiglia».
Il nuovo questore della città Giancarlo Pallini, entrato in carica ieri al posto di Claudio Cracovia, ora al comando della questura di Trento, si è presentato così questa mattina alla stampa sottolineando comunque che «cambiare il questore non vuol dire spezzare la continuità del lavoro svolto perché l’illegalità è illegalità. Dal punto di vista tecnico – ha specificato – intendo proseguire l’attività svolta dai miei predecessori sotto tanti profili come quello della vicinanza della polizia alla cittadinanza. ‘Esserci sempre’ dunque, poiché la tranquillità sociale è la regola principale e i cittadini sappiano che possono contattarci sempre e in ogni momento». Giancarlo Pallini, 60 anni, sposato e con due figli, è originario di Casal di Principe (Caserta) ed è stato questore di Macerata tra il 2015 e il 2017 e fino allo scorso 23 febbraio di Ferrara. Qui, nell’ultimo anno, ha firmato 52 chiusure per l’applicazione dell’articolo 100 del Tulps. Dunque, prima di tutto il nuovo capo della questura punterà sulla prevenzione dei reati nel territorio con «un’opera di contrasto ai fenomeni criminali». Ciò non vorrà significare doversi concentrare più su un quartiere piuttosto che un altro «perché l’attenzione su alcune zone della città non deve distrarre da altre; altrimenti verremmo meno a tutte quelle situazioni che potrebbero sfociare in pericoli per l’ordine e la sicurezza pubblica. Inoltre – ha aggiunto facendo riferimento al lavoro svolto da Cracovia, che ha visto numerose chiusure di locali a seguito dell’articolo 110 Tulp – l’espressione di usare il “pugno di ferro” deve avere una interpretazione diversa e va sostituita con un: “avere l’occhio lungo”. Vendere alcol ai minori, ad esempio, ha un effetto devastante su tutta la società. Così come la droga il cui effetto è su tutta la collettività». Molti locali avevano infatti temporaneamente abbassato la serranda per essere un punto di ritrovo per spacciatori, pregiudicati o per vendere alcol anche a persone ubriache o minorenni. Per questo, Pallini mira ad effettuare prevenzione anche nelle scuole. Per quanto riguarda l’abuso di alcol e la vendita a minori o ubriachi è stato spiegato come «i locali devono avere la sensibilità di comprendere che non c’è solo il guadagno, ma anche la crescita dell’attività. Se ci saranno casi di violazione della legge, verranno sanzionati e la continuità con quanto fatto da Cracovia è essenziale».
Accanto all’abuso di alcol il questore ha collegato anche «il traffico di droga e la ludopatia. Complessivamente tre settori che vanno contrastati. La droga poi – ha ribadito – è un allarme a livello nazionale. Qui, sono affiancato da una grande squadra e useremo quindi tutte le forze a disposizione non solo a livello di contrasto ma anche di vicinanza ai giovani perché dobbiamo aiutarli a crescere. Mi sono promesso inoltre, appena ve ne sarà l’occasione, di girare per le scuole per far capire che proprio i giovani sono i primi portatori di un messaggio positivo verso i propri coetanei».

 

Il questore di Ancona Giancarlo Pallini insieme alla dirigente Cinzia Nicolini

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