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Covid, ai seggi con la mascherina:
«Perchè non fare i test sierologici
a presidenti e scrutatori?»

OSIMO - E' la richiesta che Alessia Bragoni, uno dei presidenti delle sezioni elettorali della città ha rivolto a Comune e Prefettura. «Al di là delle disposizioni anti contagio previste per l'election day dal protocollo ministeriale, i componenti dei seggi resteranno chiusi per ore in una stanza a stretto contatto, senza sapere chi abbiano accanto. Se saltasse fuori un caso di positività dovremmo metterci tutti in quarantena» spiega

foto d’archivio

 

Referendum sul taglio dei parlamentari ed elezioni regionali/comunali del 20 e 21 settembre: l’emergenza sanitaria impone misure stringenti nella gestione dei seggi. Si entrerà indossando la mascherina da abbassare solo al momento del riconoscimento personale, attraverso percorsi di ingresso e uscita contingentati e che garantiscano il distanziamento sociale. Le cabine elettorali dovranno essere igienizzate più volte nel corso della giornata dagli stessi componenti del seggio e gli elettori, oltre a mantenere le distanze, dovranno detergersi con i disinfettanti le mani utilizzando i dispenser predisposti per via dell’inevitabile uso promiscuo di matite e tavoli, Ma saranno proprio i componenti delle sezioni elettorali, i primi a dover rispettare il social distancing per mettere al bando il Covid 19 e ad infilarsi i guanti soprattutto durante lo spoglio delle schede. Non sarà semplice stavolta per i presidenti di seggio gestire operazioni di voto e flusso di elettori, votanti e rappresentanti di lista, nel rispetto delle misure anti-assembramenti e anti-contagi contenute nel protocollo firmato nei giorni scorsi dai ministri Lamorgese e Speranza.

La prefettura di Ancona (foto d’archivio)

Una complessità di procedure e gesti da adottare che, in vista dell’election day, ha già spinto qualcuno a rinunciare all’incarico, altri a chiedere una maggiore tutela. «Da tanti anni sono presidente di seggio ad Osimo e quest’anno, in piena pandemia, considerati i casi di contagio di soggetti asintomatici registrati degli ultimi giorni, ho chiesto agli uffici comunali se non fosse opportuno sottoporre ai test sierologici, su base volontaria e preventivamente, i presidenti di seggio e gli scrutatori.- spiega Alessia Bragoni, agente di viaggi – La mia richiesta parte dal presupposto che i 6 componenti del seggio resteranno per ore chiusi in una stanza a stretto contatto, senza sapere chi abbiano accanto. Il timore è che se saltasse fuori un caso di positività nella sezione elettorale dovremmo metterci tutti in quarantena e io in particolare, come lavoratore privato, dovrei chiudere la mia agenzia di viaggi per 14 giorni».

Alessia Bragoni, titolare di ‘Aliante Viaggi’

Dubbi che la Bragoni ha sottoposto anche all’attenzione dell’Ufficio elettorale della Prefettura di Ancona, a cui ha inviato una pec. «L’ho spedita la scorsa settimana e sto aspettando la risposta. – conferma- Il problema è comune a tutte le persone che decideranno di assumere l’incarico nei seggi italiani, non solo a Osimo. Mi chiedo se accortezza e buona volontà basteranno per far rispettare le misure anti-Covid considerato che oltre agli elettori avranno diritto ad entrare nei seggi anche i rappresentanti di lista in un numero al momento non specificato. Ho sollevato pertanto il problema nella consapevolezza che non c’è un regolamento al riguardo. Certo il Comune di Osimo non è competente in materia, ma, a tutela della salute pubblica e in assenza di disposizioni, l’amministrazione comunale potrebbe anche decidere di acquistare e mettere a disposizione di presidenti e scrutatori il kit con il test sierologico, proprio come ha già fatto qualche settimana fa con i lavoratori delle società partecipate e dello stesso ente locale. Io potrei sottopormi anche a mie spese al test di siero-prevalenza ma che senso avrebbe se poi chi condividerà con me spazi e ambiente del seggio non lo effettuerà? Per il momento ho accettato la nomina di presidente arrivata dalla Corte d’Appello, per spirito di servizio come ho sempre fatto, ma se non riterrò la situazione consona sarò costretta, mio malgrado e come stanno già facendo in molti, a rinunciare all’incarico».

«Ai seggi ingressi contingentati e mascherina obbligatoria»

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