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Ristorante vista Mole
e terrazza open bar:
la rinascita del mercato ittico

ANCONA – Il progetto di restyling da 3,5 milioni di euro, approvato lo scorso dicembre, sarà completato entro l'estate 2023 e interesserà una superficie di 4.200 metri quadrati. «Un altro tassello nella riqualificazione della città»

La conferenza di presentazione del progetto

 

di Martina Marinangeli

La nuova vita del mercato ittico al Mandracchio, cuore pulsante del commercio del pesce, passa anche per un moderno ristorante vista Mole ed una terrazza open bar. Attesa da lungo tempo, la riqualifica della struttura – che ora lavora vivacemente, ma solo di notte – è finalmente ai box di partenza: a dicembre è stato approvato il progetto definitivo, scelto tra 17 proposte arrivate da tutta Italia, ed a luglio 2023 si concluderanno i lavori (almeno da cronoprogramma, che prevede entro febbraio la pubblicazione del bando per la gara d’appalto per la realizzazione dell’intervento). Un modo per far vivere quell’area portuale anche di giorno, con un investimento totale di 3,5 milioni di euro (2.650.000 euro dell’Autorità portuale e 850mila della Regione tramite i fondi europei del Feamp). «Un altro tassello nella riqualificazione della città», il commento unanime dei soggetti coinvolti nell’operazione. Ed in effetti, il nuovo look del Mercato ittico si inserirà nel puzzle dei cantieri già avviati tra il quartiere degli Archi e la Mole. La ristrutturazione dell’edificio sarà fatta nel completo rispetto dell’estetica originaria, figlia del razionalismo in voga nel 1948, quando venne progettato da uno dei più importanti architetti del Novecento italiano, Gaetano Minnucci. Il bando per il progetto di ammodernamento è stato aggiudicato al raggruppamento temporaneo di professionisti Acale srl, Gea società cooperativa e Acale studio associato di Ancona.

Rendering del progetto

«Ancora oggi, a distanza di più di 70 anni dalla sua costruzione – ha affermato Rodolfo Giampieri, presidente Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale -, il mercato ittico conserva tutta la sua valenza funzionale. Il progetto di riqualificazione, su cui c’è stato un proficuo confronto con le istituzioni, i pescatori, gli operatori, la Soprintendenza per valorizzare un edificio storico vincolato, rappresenta un rafforzamento e un miglioramento operativo e tecnologico di uno dei settori principali dell’economia portuale, quello della pesca. È poi un ulteriore passo nella ricucitura del legame fra il porto del lavoro e la città». L’intervento interesserà una superficie di 4.200 metri quadrati su un totale di 4.717 metri quadrati a cui si aggiungono i considerevoli volumi dall’articolata forma “ad onda” dell’edificio principale e storico. Prevede il risanamento strutturale dell’edificio, con l’ammodernamento tecnologico-ambientale e la riqualificazione sia energetica sia architettonica e funzionale, insieme all’avvio della riqualificazione dell’area del Mandracchio. Fra gli obiettivi del progetto, c’è il rafforzamento dell’identità del mercato ittico, come luogo di lavoro strategico, valore architettonico, legato alla tradizione e sintesi del rapporto fra il mare, la città e il territorio. Altro scopo dell’intervento è quello di favorire l’interazione di questo spazio con la cittadinanza che, oltre a conservare l’attività di mercato del pesce, avrà un’attività di ristorazione, con una superficie di 250 metri quadrati e 70 posti, e valorizzazione del prodotto ittico e un’area per la riscoperta delle attività storiche dei retatori e delle altre legate al mondo della pesca.

La struttura del mercato ittico, ha sottolineato l’ammiraglio Enrico Moretti, comandante del porto di Ancona, «è luogo di congiunzione fra l’attività di pesca e il passo successivo che è la commercializzazione. Una volta rigenerata e con la particolarità della sua posizione, favorirà il ruolo di cerniera fra quella parte del porto e il tessuto urbano, che in quella zona sta avendo un’importante riqualificazione. Contare su una struttura adeguata all’esercizio dell’attività commerciale, successiva alla pesca, favorisce, anche da parte nostra, i controlli che sono svolti sempre con rigore ed equilibrio». Il cofinanziamento Feamp-Regione Marche sarà utilizzato per le opere di ammodernamento e risanamento complessivo di uno dei tre edifici che compongono il complesso demaniale del mercato ittico, sul lato nord-ovest del complesso, composto da due livelli fuori terra. Oggi non in uso, sarà demolito e ricostruito con criteri di Zero Emission Building per ospitare, al pian terreno, la sala lavaggio cassette del mercato ittico e il locale deposito di cassette in plastica riciclabile, in cui inserire il pescato da vendere e trasportare, mentre al primo piano saranno allestiti gli uffici e la sala per i gestori della pesca delle vongole. «Questo progetto nasce dal desiderio di valorizzare il mercato ittico di Ancona, risorsa importante per le attività commerciali della città dorica, dove giungono acquirenti locali, dalla Riviera romagnola, dal Centro e dal Nord Italia, attratti dalla varietà e qualità del pescato – ha osservato Guido Castelli, assessore al Bilancio della Regione Marche -. Anche negli anni della crisi più nera, il sistema portuale di Ancona andava controcorrente, mentre le Marche scivolavano verso sud. Attraverso il cofinanziamento Feamp-Regione Marche di 850 mila euro il progetto ha lo scopo di realizzare l’adeguamento strutturale dell’edificio e l’ammodernamento dell’attività di vendita dei prodotti ittici mediante l’efficientamento energetico e il potenziamento della sicurezza della struttura. Questo luogo simbolo dell’economia e del lavoro del settore pesca sicuramente sarà un punto di riferimento per la nostra regione che, oltre a rinsaldare i rapporti tra città e operatori della pesca, valorizza e rafforza il legame fra territorio e porto».

Lo stato attuale del mercato ittico

Il volume di affari del Mercato ittico è di circa 10 milioni di euro all’anno. Vi fanno capo 40 imbarcazioni circa di cui il 95% di Ancona con un impiego, compreso l’indotto, di circa mille persone. Ogni giorno, il mercato lavora 3-4 mila cassette di pesce fresco contenute in altrettante cassette di polistirolo difficilmente recuperabili. Il progetto di ammodernamento permetterà di sostituire questi contenitori con cassette in plastica lavabili e riutilizzabili. «È un intervento che ha un profondo significato per la città– ha detto Ida Simonella, assessora comunale al Porto -: s’inserisce perfettamente in quel piano di trasformazione complessiva che oggi interessa principalmente la riqualificazione degli Archi e della Mole, ovvero di una zona strategica nella cerniera porto-città». Presenti alla conferenza di presentazione del progetto, questa mattina nella sede dell’Autorità portuale, anche Gino Sabatini, presidente Camera di Commercio delle Marche, Nicola Pandolfi, direttore dell’Associazione produttori pesca, concessionario gestore del mercato ittico, e l’ingegner Livio Gambacorta, che ha illustrato il progetto di ristrutturazione.

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