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Aborto, Demos Marche:
«Prendiamo le distanze
da strumentalizzazione demagogica»

DEMOS MARCHE - Secondo il coordinamento regionale di Democrazia Solidale la legge 194 tutela l’autodeterminazione della donna in fatto di maternità «ma, a monte, vorrebbe offrire anche strumenti per aiutare la donna a portare avanti la gravidanza, e non solo per interromperla»

 

 

Il coordinamento regionale di Demos Marche, Democrazia Solidale, composto da Emanuela Lanfranchi, Gaetano Massucci, Mattia Magagnini, Natalia Conestà scrive al presidente della Regione Acquaroli in merito alle vicende legate alla pillola abortiva e al dibattito quanto mai acceso nelle ultime settimane anche dopo le dichiarazioni di Carlo Ciccioli, capogruppo di Fratelli d’Italia.

«In merito alle ultime dichiarazioni di un consigliere della maggioranza e al dibattito politico che ne è seguito a mezzo stampa da parte delle varie forze politiche di opposizione, Demos Marche vuole ribadire la propria distanza riguardo le affermazioni di tale consigliere sulla questione della sostituzione etnica ma, anche sulla strumentalizzazione ideologica e demagogica che ne fanno i vari partiti politici – esordisce il coordinamento regionale –  Parliamo sempre del metodo abortivo però mai di ciò che si potrebbe costruire prima. La legge 194 riguarda sicuramente e tutela l’autodeterminazione della donna in fatto di maternità, per eventualmente abortire in modo sicuro per la sua salute, ma, a monte, vorrebbe offrire anche strumenti per aiutare la donna a portare avanti la gravidanza, e non solo per interromperla. Nessuno (ad eccezione del Papa, che si tira fuori solo quando conviene) evidenzia mai questo aspetto: interrompere una gravidanza è una scelta pesante e sofferta, perché c’è di mezzo la procreazione e la vita al suo nascere».

Demos Marche aggiunge: «Perché il dibattito politico non entra nel merito sul come e se la legge 194 viene applicata? Abbiamo l’impressione che si parli senza aver prima approfondito, a tal pro vorremmo che fossero anche pubblicati i dati “evidence based” sui possibili effetti collaterali della Ru486. Dove sono i dati sull’effetto fisico e psichico nelle adolescenti e della tutela quindi della loro salute? E del fatto che probabilmente la sua somministrazione della Ru486 in Consultorio non sia ideale per tutelare la salute delle donne, e specialmente delle ragazzine. Noi vogliamo spostare l’attenzione sull’urgenza del sostegno alla maternità con un approccio costruttivo e non ideologico, per dare risposte a bisogni concreti e pienamente rispondenti alla legge 194. All’ Ospedale dei Bambini V. Buzzi di Milano esiste un ambulatorio che accoglie le donne che si rivolgono alla struttura per l’aborto. Tenendo ferma la loro possibilità di scegliere, gli operatori colloquiano con queste donne, cercano di capire cosa le spinge all’aborto e offrono loro un sostegno concreto, un aiuto (alloggio, sussidi economici, lavoro, conforto ecc): tantissimi bambini sono nati invece che abortiti. Mettendo al centro il valore incommensurabile di ogni singola vita umana ne conseguono anche i criteri per individuare le politiche più adeguate al bene comune, e per ogni persona. Si parla sempre del diritto e dignità nel morire ma mai del diritto e dignità nel vivere: i bisogni vanno accolti, condivisi e vanno offerte delle soluzioni possibili, solo allora potremo dire che una donna è stata veramente libera di scegliere e non costretta dalle circostanze del momento».

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