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Inchiesta sul Reddito di cittadinanza,
scoperti 31 furbetti:
sequestrati oltre 90mila euro

OPERAZIONE della Guardia di finanza - Sono tutti residenti nel Maceratese e devono rispondere di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato. Alcuni erano sottoposti a misura cautelare anche per reati di mafia e omicidio, altri giocavano online o risultavano residenti in Italia pur essendo irreperibili. Contestati contributi per oltre 200mila euro

 

Alcuni erano sottoposti a misure cautelari anche per reati di mafia o omicidio, altri giocavano online vincendo discrete somme. Altri ancora erano addirittura irreperibili, pur risultando residenti in Italia. Sono i furbetti del Reddito di cittadinanza scoperti dalla Guardia di finanza del Comando provinciale di Macerata. Sono 31 in totale gli indagati che devono rispondere di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, un totale di oltre 200mila euro elargiti dall’Inps a persone che non ne ne avevano il diritto.  Oltre 92mila euro sono già stati sequestrati.

 

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La concessione del sussidio quale misura di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all’esclusione sociale, è subordinata ad una serie di particolari requisiti di cittadinanza, di residenza, di soggiorno, di reddito e di patrimonio, nonché di ulteriori presupposti di “compatibilità, ovvero la mancata sottoposizione a misure cautelari personali e il non aver subito una condanna definitiva, nei dieci anni precedenti, per una serie di gravi reati.
Sulla base di tali presupposti, la Guardia di finanza ha avviato una mirata attività di analisi nei confronti di una vasta platea di beneficiari, al fine di verificare la sussistenza delle condizioni previste per il Reddito di cittadinanza. Gli approfondimenti, eseguiti con il coordinamento del procuratore Giovanni Giorgio e con la collaborazione dell’Inps di Macerata, sono stati condotti seguendo due filoni investigativi. Da un lato sono state esaminate le posizioni delle persone condannate e/o sottoposte a misura cautelare, per verificare l’eventuale godimento del beneficio, dall’altro sono state controllate le dichiarazioni rese nelle istanze da parte di un nutrito numero di soggetti già percettori del sussidio, previa adeguata analisi di rischio.

finanza1-325x244Il primo filone investigativo ha permesso di appurare come 14 persone abbiano continuato a percepire il reddito di cittadinanza, nonostante siano risultati sottoposte a misure cautelari per svariati reati: dall’associazione di tipo mafioso, all’omicidio, all’estorsione, ai reati in materia di stupefacenti, allo sfruttamento della prostituzione. Tale incompatibilità, in alcuni casi, sussisteva già al momento di presentazione dell’istanza, in altri è intervenuta durante il godimento del beneficio. Il secondo filone investigativo, invece, ha permesso di accertare, in 17 casi, l’attestazione, da parte del richiedente, di informazioni fasulle in sede di compilazione dell’istanza, riguardanti, ad esempio, le disponibilità patrimoniali e/o reddituali, possedute oltre i limiti consentiti, la reale residenza (alcuni soggetti erano addirittura irreperibili), oppure la presenza di vincite al gioco on line di rilevanti somme di denaro.
Complessivamente, sono 31 le posizioni irregolari emerse nel corso delle investigazioni. I responsabili sono stati segnalati alla Procura e all’Inps, per l’interruzione dell’erogazione del sussidio ed il recupero, peraltro già in fase di esecuzione, delle somme indebitamente percepite, circa 200.000 euro appunto.  A seguito delle comunicazioni di reato inoltrate all’autorità giudiziaria, il Procuratore ha chiesto il sequestro penale preventivo, finalizzato alla confisca, delle somme illecitamente percepite ai giudici del Tribunale, che hanno conseguentemente già emesso provvedimenti di sequestro per oltre 92.000 euro.

Ulteriori posizioni irregolari, emerse dall’attività investigativa e riferite a persone non residenti nel Maceratese, ma nei cui confronti l’autorità giudiziaria di Macerata aveva emesso misure cautelari personali, sono state segnalate ai reparti del Corpo competenti per luogo.

(Redazione Cm)

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