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«Caro Saltamartini il problema esiste,
le prenotazioni per caregiver non ci sono»

LETTERA APERTA di Manuela Berardinelli, presidente di Associazioni Uniti Italia, dopo che l'assessore regionale alla Sanità ha negato che ci siano problemi ad accedere alle liste per chi assiste disabili e malati: «Non credo che le tantissime persone che ci chiamano lo fanno per dare disturbo o millantare problemi che non hanno, sa, vivono una vita talmente complessa e sofferente che non hanno tempo di pensare all’inutile o al gossip»

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Manuela Berardinelli

 

Manuela Berardinelli, presidente di Alzheimer uniti Italia, scrive nuovamente all’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini per sollecitare sulle vaccinazioni ai caregiver. Cioè a chi si occupa, convivendoci o meno, di malati o disabili che hanno bisogno di assistenza continua. Dopo aver scritto, senza successo, sia a lui che al governatore Francesco Acquaroli per segnalare l’allarme che arriva dalle famiglie marchigiane interessate dalla mancata vaccinazione, Berardinelli si è affidata a queste pagine per chiamare nuovamente in causa la Regione affinché trovasse una soluzione. La risposta di Saltamartini è che le prenotazioni ai caregiver ci sono già e che inoltre tanti sono già stati vaccinati (circostanze che Berardinelli, ma anche diversi interessanti che in queste ore stanno commentando su Facebook sotto ai post dell’assessore, negano). Da qui un altro appello di Berardinelli sotto forma di lettera aperta dopo l’intervento di oggi dell’assessore (leggi l’articolo):

«Gentilissimo Assessore fermo restando che avrei preferito che mi rispondesse alla lettera che le ho mandato, magari chiedendomi un incontro, per capire, se insieme, come ci eravamo offerti, potevamo trovare la migliore soluzione nell’interesse primario della persona fragile e dei caregivers. Detto questo, appunto perché l’unica nostra finalità è dare risposte alle tante persone che soffrono, non voglio fare polemica, ma provare se è possibile a dare un aiuto per risolvere il problema, perché caro Assessore il problema c’è. Se grande parte dei caregivers fossero stati vaccinati non vedo un motivo uno per cui fare gli appelli per chiederlo. Non è che come hobby nel tempo libero scrivo appelli alla politica su questioni inesistenti per il gusto di disturbare o avere notorietà, non mi appartiene per morale ne’ per ruolo. Se lo faccio è perché la mia funzione è quella di rappresentare le tantissime famiglie che vivono un dramma che è quello dell’Alzheimer ed in questo caso specifico mi sono sentita di farmi portavoce anche di altre disabilità. Non credo neanche che le tantissime persone che ci chiamano lo fanno per dare disturbo o millantare problemi che non hanno, sa, vivono una vita talmente complessa e sofferente che non hanno tempo di pensare all’inutile o al gossip, si va all’essenza della questione e, in questo caso specifico, è che il loro dolore oltre che per la condizione che hanno (assistere un proprio caro con disabilità) è amplificato dalla forte preoccupazione di ammalarsi e non avere nessuno che si occupi della persona malata. Riassumo lo stato delle cose: fino ad oggi la piattaforma prende solo l’adesione per i caregiver senza prenotazione, se si chiama il numero verde della Regione Marche risponde che le prenotazione per i caregivers non sono aperte. Che i caregiver che si sono vaccinati lo hanno fatto perché rientravano nella categoria dell’età, appartenevano a categorie (ad esempio vedi insegnanti) non per lo stato di chi assiste un disabile oppure perché a qualche medico di base avanzava un vaccino o per comprensione sapendo la situazione non per sistema, che diversi familiari accompagnando il loro caro alla vaccinazione hanno chiesto di poterla fare ma gli è stato risposto che doveva prenotarsi e aspettare il proprio turno. Che se si ammala un caregiver diventa una vera tragedia perché nessuno assisterà il disabile. Anche ieri qualche familiare mi ha detto che la piattaforma per i caregiver è diversa ad un certo punto da quella delle categorie anagrafiche e mentre quest’ultime vanno diciamo a confluire su un sito nazionale, per i caregiver la strada cambia, vanno all’Asur regionale e non c’è traccia di prenotazione perché, a detta anche dell’Asur stessa, le prenotazioni dei caregiver non sono state aperte. La piattaforma dei caregiver finisce con una schermata dove c’è scritto Asur Marche e rimani per così dire fermo lì e non dà nessuna conferma se non la mail (che non a tutti è arrivata). Invece tutti gli altri non caregiver sono già inseriti negli archivi e basta mettere Cod fiscale e numero di tessera sanitaria e praticamente hai finito. Appare subito il foglio di prenotazione da presentare al momento della vaccinazione. Se invece provi a mettere il codice fiscale e il numero della tessera sanitaria di un caregiver sulla piattaforma delle prenotazioni nazionale ti dice che il tuo nominativo non esiste e non è il tuo turno. Quindi le due piattaforme non si parlano ed i caregiver non ci sono e non sono stati richiamati come promette la piattaforma dell’Asur dove si sono registrati. Rinnovo l’appello a trovare insieme una soluzione, se ci sono i vaccini per i 60-64 ci sono anche per i caregivers, non è una questione di quantità, per cui chiedo ancora una volta che siano aperte le prenotazioni per i caregivers a sistema, con priorità di vaccinazione come deve essere per scongiurare un dramma nel dramma».

(Redazione Cm)

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