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Marconi lascia l’Anconitana
«I tifosi non mi vogliono,
impossibile continuare»

CALCIO - Il presidente ha annunciato la volontà di non voler continuare a guidare la società: «Rimanere in un ambiente mal disposto nei miei confronti, potrebbe apparire una sfida ed una provocazione nei confronti di chi ha espresso legittimamente il proprio pensiero e la propria volontà. Ai giocatori: provvederò a corrispondere personalmente con due mesi di anticipo rispetto agli accordi, tutte le somme dovute»

Stefano Marconi

 

«E’ del tutto evidente che la mia presenza sia ormai ritenuta dai tifosi distruttiva e dannosa per le sorti future del calcio ad Ancona, quindi proseguire un cammino già di per se difficile, rimanendo contro la volontà dei tifosi in un ambiente mal disposto nei miei confronti, potrebbe apparire una sfida ed una provocazione nei confronti di chi ha espresso legittimamente il proprio pensiero e la propria volontà». Stefano Marconi annuncia con queste parole la volontà di lasciare la presidenza dell’Anconitana, dopo quattro anni. L’aveva presa infatti nel 2017, dopo l’ennesimo fallimento della società dorica. Ma ora ritiene che non ci siano più gli spazi per continuare, visto l’atteggiamento della piazza nei suoi confronti. Marconi ha spiegato tutto in una lunga lettera.  «Ho iniziato questa esperienza nell’estate 2017 – ha iniziato Marconi – Dopo l’ennesimo crack finanziario e il terzo fallimento in 13 anni, terminato con la retrocessione in serie D della Ancona 1905, nessuno si dichiarò seriamente disponibile ad iscrivere la squadra al campionato, quindi decisi di prendermi la responsabilità consapevole delle difficoltà di una ripartenza da zero. Dopo la vittoria del campionato di prima categoria a Jesi con il Monsano, la vittoria del titolo regionale contro la Civitanovese per 4 a 3, la vittoria del campionato di Promozione a Recanati contro il Villa Musone per 5 a 2 e la coppa vinta 3 a 2 a Macerata, sfortunatamente l’anno successivo in Eccellenza, il campionato venne sospeso causa Covid a sette giornate dal termine, mentre eravamo in seconda posizione in classifica, in piena corsa per la promozione in serie D. E siamo a questa stagione. Giochiamo le prime 4 giornate con prestazioni altalenanti, poi ancora una volta tutto viene bloccato per Covid, per riprendere in primavera con un torneo di 10 partite al quale partecipano circa la metà delle società, siamo ancora in corsa, ma sono in molti a scommettere che con questi giocatori non andremo in serie D. In questi quattro anni io e mio figlio Andrea – sottolinea Marconi – ci siamo impegnati disinteressatamente, con passione, dedicando del tempo, e risorse economiche personali. A volte facendo errori di valutazione su alcune scelte. Ma la perfezione non esiste. Riepilogando, a parte i primi due anni dove si sono giocati due campionati regolari, le due stagioni successive sono state condizionate dal Covid, in questi ultimi giorni attraverso un comunicato a me rivolto, i tifosi hanno espresso il loro malcontento circa la mia gestione e che al sottoscritto vengono addebitate “tutte le responsabilità”. Inoltre viene contestato “un progetto inesistente, una programmazione a lungo termine che non c’è mai stata , e proclami di ritornare nel calcio che conta”. Ed ancora, “Marconi, non ci sono alibi questa volta ha avuto tutte le agevolazioni possibili ed immaginabili come mai successo in passato dall’amministrazione Comunale, ha potuto fare e disfare a suo piacimento senza che nessuno proferisse mai parola per non urtare la sua sensibilità”. Sono consapevole di quanto siano importanti i tifosi per una squadra di calcio, ed il sentimento che esprimono, pertanto prendo atto di tutto quanto mi viene attribuito e mi astengo dal commentare il contenuto del comunicato, non avrebbe senso, ma è del tutto evidente che la mia presenza sia ormai ritenuta dai tifosi distruttiva e dannosa per le sorti future del calcio ad Ancona, quindi proseguire un cammino già di per se difficile, rimanendo contro la volontà dei tifosi in un ambiente mal disposto nei miei confronti (“riteniamo semplicemente che lei sia una persona non fatta per noi.”), ostile (“siamo stanchi e non tolleriamo più la presunzione di chi è il fautore dell’ennesimo scempio”) e pregno di astio personale,  insulti sui social ) potrebbe apparire una sfida ed una provocazione nei confronti di chi ha espresso legittimamente il proprio pensiero e la propria volontà. Pertanto, seppure a malincuore, il mio mandato da presidente e di mio figlio Andrea come copresidente in scadenza il 30 giugno 2021, non sarà confermato – specifica – Chiunque vorrà subentrare, troverà a disposizione un campo in gestione, un settore giovanile formato, una squadra iscritta almeno in Eccellenza. Con nessun debito da pagare. Anzi, se si faranno avanti persone serie, con una storia personale e professionale alle spalle limpida e trasparente, valuterò se potranno contare anche sul nostro supporto economico. Ringrazio il sindaco Valeria Mancinelli, l’assessore allo Sport Andrea Guidotti, per la fiducia dimostrata. Ringrazio anche gli sponsor che in questi anni ci sono stati vicino, i dirigenti tutti, l’allenatore Marco Lelli, il suo vice Pippo Gasparini, a tutto lo staff tecnico e medico, ai magazzinieri. Loro hanno dato tanto e so che hanno sempre creduto nella società». Marconi chiude con una rassicurazione ai giocatori: «Provvederò a corrispondere personalmente con due mesi di anticipo rispetto agli accordi, tutte le somme dovute fino al termine della stagione, a partire già dalla prossima settimana, per mettere i calciatori nella condizione di affrontare tutte le partite che rimangono con le sicurezze economiche che ho comunque sempre garantito in questi 4 anni di gestione».

 

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