di Gianluca Ginella
Morto mentre attraversa la statale Adriatica, il conducente dell’auto indagato per omicidio stradale. La vittima, il 43enne Massimiliano Biagioli, anconetano, ha perso la vita ieri sera in un tratto pericoloso per via dell’assenza di illuminazione, tante sono state le segnalazioni di lettori che hanno sollevato il problema della sicurezza: «quello è un punto terribile».
Domani ci sarà l’ispezione esterna sul 43enne Massimiliano Biagioli, poi il corpo sarà restituito ai famigliari per il funerale. Biagioli ieri sera intorno alle 21,30 si trovava a Porto Potenza e lì ha attraversato la Adriatica per raggiungere un amico al camping Regina. Il tratto di strada lì è buio. In quel momento è passato un 36enne di Potenza Picena che ha travolto il 43enne.
La procura ha indagato il 36enne per omicidio stradale. L’uomo non aveva bevuto, è emerso dai risultati dell’alcoltest. Resta comunque un problema legato al fatto che il tratto di strada, pur se vicino ad un camping, non sia illuminato. Sulla pericolosità di quel tratto, soprattutto di notte, sono arrivate decine di segnalazioni dopo l’articolo sulla tragedia che si è consumata ieri. C’è chi scrive: «Quante vittime devono esserci per prendere provvedimenti? Un’entrata di campeggio deve essere illuminata e serve anche un semaforo per attraversare. È una vergogna che nessuno trovi una soluzione», e un altro lettore dice: «Prima o poi doveva accadere e riaccadrà. Strada buia, stretta e velocità elevate. Un punto terribile». «E’ una vergogna tenere le statali e le strade in Italia ancora prive di illuminazione. Io percorro quella strada tutte le notti al rientro dal lavoro». «E’ un tratto di strada buia e le auto vanno veloci» è il commento di un altro lettore. «Sono anni che gli abitanti della zona lamentano e denunciano la mancanza di marciapiedi e di illuminazione adeguata. Porto Potenza, a quanto pare, inizia dalla “madonetta”: noi siamo nel limbo, terra di nessuno».
Su quel tratto di strada, il sindaco di Potenza Picena, Noemi Tartabini, dice: «Ci siamo interrogati su cosa fare affinché non riaccada. La strada però si trova al di fuori del centro abitato per cui è di competenza dell’Anas. Sicuramente cercheremo con loro un’interlocuzione per capire come renderla più sicura».
La morte di Massimiliano ha scosso amici ed ex colleghi di lavoro. Sempre col sorriso, lo sguardo dolce, trascorreva una vita molto riservata, spendendosi soprattutto per la famiglia, il lavoro e la passione per la squadra di calcio di Ancona. «Un colpo al cuore, non posso ancora crederci – ha scritto su Facebook la cugina, Francesca -. Una vita non semplice la tua, morire così non si può. Ciao cugino spero riuscirai a trovare un po’ di serenità». Ex magazziniere da Bartolini, quindi alla Tnt e all’Aethra, aveva vissuto a Falconara per poi trasferirsi nuovamente ad Ancona lo scorso anno, andando a vivere in via Gioberti, vicino alla sorella e al cognato.
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