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Rimosso il serbatoio di San Donato:
a 5 anni dal sisma rientrano
nelle case le famiglie sgomberate

FABRIANO - I lavori di abbattimento della struttura idrica sono quasi completati e con una nuova ordinanza il sindaco Gabriele Santarelli ha dichiarato sicure le abitazioni che, nel raggio di 25-30 metri, nel 2016 erano state evacuate per scongiurare il pericolo di essere coinvolte in un eventuale crollo

Il serbatoio idrico di Collamato

 

 

Dopo 5 anni di attesa gli abitanti di Collamato potranno rientrare nelle proprie case che si trovano a ridosso  del serbatoio idrico pensile di Borgo San Donato, dichiarato inagibile nel 2016. Una nuova ordinanza sindacale ripristina infatti la situazione precedente al sisma. Dopo il terremoto del 24 agosto 2016, era stato dichiarato inagibile con ordinanza quel serbatoio e interdetto, a tutela della pubblica incolumità, l’utilizzo della Chiesa di San Giustino che si trova nelle immediate vicinanze. Ed erano state subito sgomberate le 10 famiglie che risiedevano nelle abitazioni comprese nel raggio di circa 25/30 metri dalla struttura a rischio cedimento.

«Oggi pomeriggio – scrive il sindaco Gabriele Santarelli – ho firmato la revoca dell’ordinanza di inagibilità indiretta degli immobili che si trovano nel raggio di caduta del serbatoio di acqua a San Donato. Dopo il sisma del 2016 era stata dichiarata l’inagibilità del serbatoio e di conseguenza erano state evacuate le abitazioni presenti nel raggio dell’eventuale crollo dello stesso. La procedura per lo smantellamento della struttura è stata piuttosto lunga e complicata. Infatti il serbatoio è di proprietà della Vivaservizi che però non poteva svolgere la funzione di stazione appaltante per i lavori legati al sisma. In un primo momento sembrava che volessero eseguire un recupero dell’opera ma poi hanno deciso per l’abbattimento. Oggi quei lavori si trovano in uno stato avanzato che consente di dichiarare sicure quelle case. Ora, dopo troppo tempo, le famiglie potranno finalmente rimpossessarsi delle loro abitazioni».

 

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