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«Omicron prevalente dopo le feste
Ma possiamo combatterla
con la terza dose»

INTERVISTA al professor Andrea Giacometti, primario della Clinica di Malattie Infettive di Torrette. «La speranza è che sia meno patogena, ma non c'è la certezza perché i dati non sono ancora maturi. Non credo arriveremo a 250 posti letto occupati come nella seconda e nella terza ondata, ma un aumento di accessi al pronto soccorso ce lo aspettiamo»

Il dottor Andrea Giacometti

 

di Martina Marinangeli

Si impennano i contagi Covid e crescono i ricoveri, ma non alla stessa velocità dello scorso anno, grazie alla copertura dei vaccini. L’incognita della diffusiva variante Omicron complica il quadro generale, ma i numeri rispetto allo scorso anno sono molto più contenuti, in particolare per quanto concerne le ospedalizzazioni. Ma cosa dobbiamo aspettarci nel prossimo futuro?

Professor Andrea Giacometti, primario della Clinica di Malattie infettive dell’azienda Ospedali riuniti di Torrette, con l’aumento dei contagi si teme un effetto domino sui ricoveri: qual è la situazione?
«L’azienda ospedaliera si è organizzata per trovare altri posti letto per i pazienti Covid, nel reparto 2R per i semi intensivi e nel piano terra della palazzina di Malattie infettive per l’area medica. Se tutto questo non dovesse bastare, dovremo coinvolgere anche qualche altro reparto».

Il peggioramento del quadro generale è dovuta alla comparsa della variante Omicron?
«Adesso in ospedale stiamo ancora affrontando gli effetti della variante Delta. Speriamo che la Omicron non complichi ulteriormente le cose».

Sembra che la Omicron si stia presentando in forma meno patogena, o è l’effetto vaccini?
«La speranza è che sia meno patogena, ma non c’è la certezza perché i dati non sono ancora maturi. Potrebbero essere falsati dal fatto che adesso è aumenta la platea dei vaccinati e per questo si registrano meno ricoveri. Per sapere con certezza se è diminuita la patogenicità, dovremmo comparare gli effetti della Delta e della Omicron su una platea di non vaccinati».

La variante Delta quanto tempo ha impiegato ad impattare pesantemente sui ricoveri?
«E’ stata veloce: nel giro di poco più di un mese ha sostituito le varianti precedenti. Ora, in Inghilterra la Omicron sembra in procinto di scalzarla e succederà anche da noi, probabilmente dopo le feste».

Diventerà prevalente, ma non è detto che si trasformi in uno tsunami per gli ospedali: vi aspettate un’impennata nei ricoveri?
«Non credo arriveremo a 250 posti letto occupati come nella seconda e nella terza ondata, ma un aumento di accessi al pronto soccorso ce lo aspettiamo. Se recuperiamo bene con la terza dose, non avremo gli effetti devastanti prodotti dalla variante inglese».

Quando il virus diventerà meno patogeno? È possibile prevederlo?
«Nel tempo il virus dovrebbe diventare meno patogeno, ma non è obbligato a farlo, né sappiamo in quanto tempo. Sarà comunque un percorso lungo, quindi se la Omicron si dimostrasse più contagiosa della Delta, un impatto sui ricoveri potrebbe esserci».

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