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La Mole Pronta a rifarsi il look
con i 3 milioni di euro dal Pnrr

ANCONA - Dal ponte del Rivellino ad una sala unica per le mostre, per passare alla pavimentazione e ad un ascensore esterno per agevolare chi viene dal centro. Questo e molto altro sarà ristrutturato del Lazzaretto con i soldi che arriveranno dal Piano nazionale di Ripresa e Resilienza. Altri 9 milioni ottenuti saranno invece destinati alla biblioteca e ai musei civici. La soddisfazione dell’assessore alla Cultura Marasca e della sindaca Mancinelli

La Mole Vanvitelliana (Archivio)

di Antonio Bomba

La Mole Vanvitelliana è pronta a rifarsi il look. Parola dell’assessore alla cultura Paolo Marasca. Come? Grazie ai 3 milioni di euro portati a casa con il Pnrr che cambieranno in maniera sostanziale estetica, interni, servizi e vie d’accesso del Polo Culturale Nazionale cittadino. Non ancora stabilita la data d’inizio delle ristrutturazioni, ma Marasca sottolinea che sarà «molto presto».
La Giunta con apposita delibera ha già individuato quali lavori pubblici avranno la priorità. Su tutte il ponte del Rivellino che verrà rifatto per motivi estetici e di sicurezza. In seconda battuta un ascensore accanto alle scale che da via XXIX settembre conducono a pochi passi dall’ingresso della Mole stessa. E poi sarà il turno della pavimentazione di alcune sale e l’agibilità definitiva delle stesse. Seguirà l’installazione di servizi igienici esterni all’area del canalone. Poi si passerà alla creazione di un blocco unico delle mostre che occuperà 4 mila metri quadrati e disposto su due piani. Infine uno spazio deposito. Non mancheranno interventi di efficientamento energetico e sostenibilità. Tutte le migliorie sono state decise dopo aver ascoltato per lungo tempo pareri ed esigenze di chi alla Mole ci ha lavorato e ci lavora, con l’obiettivo di rendere il Polo sempre più attrattivo, riconosciuto e riconoscibile in tutta Italia.
«Finalmente – esordisce Marasca – Ancona ha smesso di chiedersi “che fare” di un monumento straordinario e può godere di un indotto e di una visibilità importanti. Sono interventi – va avanti l’assessore nella sua spiegazione – che realizzeremo in fretta, decisivi per la cultura e per la città. Non dobbiamo dimenticare l’urgenza per chi fa cultura e per chi la fruisce di avere un sistema che sia sempre migliore. Non a caso, abbiamo affiancato ad interventi sulla struttura un upgrade organizzativo: abbiamo incontrato gli operatori culturali che lavorano in maniera più consistente alla Mole, abbiamo raccolto i loro feedback e su questi costruito un indirizzo gestionale. L’obiettivo – è sempre l’assessore a specificare – è consacrare il rilievo nazionale della Mole e non tornare più indietro, mai».
Ad annunciare le motivazioni con le quali si sono decisi determinati interventi, anche la sindaca Valeria Mancinelli con un post su Facebook: «Per far usare gli spazi più facilmente a chi fa cultura; per renderli accessibili a tutti; per continuare a far crescere la Mole nella classifica dei poli culturali italiani; per unirla meglio al centro cittadino; per una sempre maggiore sostenibilità ambientale ed economica».
Altri 9 milioni ottenuti sempre con il Pnrr verranno invece destinati ad altri luoghi culturali, su tutti la biblioteca comunale ed i musei civici.
«Quello che dobbiamo tenere a mente – ha tenuto a precisare l’assessore – è che queste risorse servono alle persone per fare cose, la nostra urgenza è mettere chi fa cultura nella condizione di farla, e di conseguenza di far crescere tutta la città. Per questo stiamo puntando ad interventi decisivi per l’utilizzo degli spazi e per la loro gestione”.
Marasca infine non ha mancato di rimarcare che tutto ciò è in linea con il Grande Piano Strategico del 2013: «Tutto questo è cominciato con il Piano strategico, in risposta al desiderio delle cittadine e dei cittadini che ci dissero “la Mole deve avere un ruolo maggiore in Italia”. Ora lo ha, e sta crescendo ancora. I lavori progettati vanno in questa direzione. A partire dal 2016 – continua a spiegare – la Mole ha vissuto una crescita esponenziale, assumendo una chiara identità culturale agli occhi del resto del Paese. Grazie a questo è diventata un punto di riferimento costante per alcune tra le più importanti figure della cultura italiana. Non solo la qualità, ma anche numeri sono impressionanti: presenze di visitatori attorno alle 200.000 annue, 14 mostre di interesse nazionale e internazionale dal 2016, 20 festival che coprono l’intero anno solare. Ma è ancora più importante il fatto che sia ormai chiara l’identità della Mole: un soggetto culturale che, dopo aver smesso di programmare un po’ di tutto, si occupa dei linguaggi del contemporaneo, fa cultura concretamente senza perdere tempo in chiacchiere e offre possibilità alle giovani generazioni. Questo è La Mole oggi. Né più né meno. Finalmente, Ancona ha smesso di chiedersi “che fare” di un monumento straordinario e può godere di un indotto e di una visibilità importanti».

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