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Sparatoria in via Flavia,
sotto la lente i cellulari e la ferita:
parola agli esperti

ANCONA - La procura giovedì conferirà gli incarichi all'analista forense Luca Russo e al medico legale Mauro Pesaresi. Nel frattempo il 21enne rimasto ferito da uno dei due colpi esplosi dal poliziotto Alessandro Giordano, è stato dimesso da Torrette

La polizia Scientifica impegnata nei rilievi in via Flavia

 

Sono due gli accertamenti irripetibili disposti dalla procura dorica per la sparatoria avvenuta poco prima dell’alba di domenica 22 gennaio, in via Flavia ad Ancona, quando il poliziotto in servizio al Commissariato di Civitanova, il 40enne Alessandro Giordano, mentre si trovava fuori servizio, ha esploso due colpi uno dei quali ha ferito un 21enne.
Gli accertamenti vedranno l’analisi di entrambi i cellulari, sia quello dell’agente che quello del giovane, e un esame medico per accertare se il proiettile sparato dalla Beretta di ordinanza avrebbe potuto uccidere il ragazzo. I colpi esplosi furono due: uno in aria, mentre il secondo colpì il 21enne tra la coscia e l’inguine, in un punto nel quale si trova anche l’arteria.
Il ragazzo rimasto ferito, venne trasportato dagli amici al pronto soccorso di Torrette a bordo di un furgone, dove fu subito operato. Sabato, è stato dimesso.

Alessandro Giordano con l’avvocato Paolo Campanati

I consulenti nominati per i due accertamenti irripetibili sono l’analista forense Luca Russo, che avrà il compito di studiare i due telefonini posti sotto sequestro mentre il medico legale Mauro Pesaresi dovrà riferire circa la gravità delle lesioni riportate dal giovane e se quel colpo poteva essere fatale per il ragazzo. Conferimento che avverrà giovedì alla presenza dei legali di Alessandro Giordano, gli avvocati Paolo Campanati e Marco Chiarugi e dell’avvocato Michele Di Ruggero che assiste il 21enne.

Mercoledì scorso, il poliziotto si è presentato in tribunale davanti al giudice Carlo Masini per la convalida del fermo.

Accusato di tentato omicidio aggravato dall’uso dell’arma e dalla premeditazione, il magistrato non ha convalidato il fermo, ritenendo non ci sia pericolo di fuga, ma ha applicato la misura cautelare è stata disposta con gli arresti domiciliari e l’applicazione del braccialetto elettronico. Il poliziotto si presentò al quinto piano del tribunale con i segni del pestaggio che aveva subìto una volta in strada e incontratosi con il 21enne che era arrivato insieme ad alcuni amici. Tra i due era nata una lite, immediatamente sedata, mentre si trovavano in una discoteca alla Baraccola.

al. big.

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