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Gli anarchici scendono in piazza
per «Cospito libero»

MANIFESTAZIONE - Tanti i cori e gli striscioni dei circa 40 presenti, tutti a chiedere cure e libertà per il compagno condannato all'ergastolo ostativo per strage di stato dalla Cassazione

Striscione degli anarchici in solidarietà ad Alfredo Cospito

di Antonio Bomba (Foto Giusy Marinelli)

Anarchici in piazza questo pomeriggio ad Ancona.
A Piazza Roma una quarantina di appartenenti al movimento si sono riunite per protestare contro il regime di 41bis inferto al loro compagno Alfredo Cospito, il quale, in aperto contrasto con il metodo penitenziario voluto in principio dal giudice Giovanni Falcone per i mafiosi, si sta lasciando morire di fame, rifiutando il cibo da oltre 3 mesi.

«La vita non ha senso in questa tomba per vivi. Fuori Alfredo dal 41bis» sono stati alcuni dei cori intonati in sua solidarietà dagli anarchici più e più volte.

E poi ancora accuse contro il governo e il sistema tutto, complice di «Prendersela con Alfredo che fa paura perché rinuncia ad alimentarsi per protesta non avendo padroni» mentre «I capi della mafia girano nelle loro città indisturbati per oltre 30 anni. Mafia e fascisti sono funzionali a questo sistema di servi». E poi altri cori come «Fuori tutti dalle galere, dentro nessuno solo macerie, la nostra azione è più forte di ogni autorità».

Poco dopo un altro anarchico ha preso il megafono per spiegare che secondo lui «Chi ha il potere di impedire un inutile martirio deve salvare la vita a Alfredo Cospito. Un detenuto che sta protestando. Non serve a nessuno un uomo morto. Sulla morte non si costruisce nulla. Non è un caso accada con un governo di estrema destra che ama vincere facile».

La manifestazione, prevista per le 18 e iniziata con lieve anticipo, è poi proseguita sotto forma di corteo lungo corso Garibaldi e poi fino alla sede Rai, dove gli anarchici hanno stazionato ripetendo cori e concetti già espressi a piazza Roma.

A garantire la sicurezza e il regolare svolgimento della protesta durante tutto il suo svolgimento è stata la polizia.

Ricordiamo rapidamente che Alfredo Cospito è stato ritenuto colpevole di aver gambizzato un dirigente dell’Ansaldo Nucleare e, già in carcere, si è visto infliggere il 41bis dalla corte di Cassazione con l’accusa di strage contro la sicurezza dello Stato, dopo che il tribunale d’appello lo aveva condannato a 20 anni di reclusione. Tutto questo per essere stato ritenuto responsabile di aver piazzato due ordigni in un cassonetto posizionato a pochi metri da una scuola per carabinieri. Fortunatamente non vi furono morti e feriti. La corte d’assise d’appello di Torino ha già chiesto parere alla consulta per il suo caso, la quale deve ancora esprimersi. La scelta di digiunare come segno di protesta contro l’ostativo ha fatto perdere oltre 40 chili a Cospito.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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