Non si è presentato per la seconda volta il rapper Fedez chiamato a testimoniare per la strage di Corinaldo.
Questa mattina, lo si sarebbe dovuto ascoltare come testimone in procura, nel processo bis, per la tragedia della Lanterna Azzurra avvenuta a Corinaldo nella notte tra il 7 e l’8 dicembre 2018.
A citarlo come testimone è stata la procura nel giudizio riguardante le condizioni di sicurezza nel locale, le questioni amministrative e in particolare il rilascio dei permessi per la riapertura della discoteca.
Il cantante 39enne ha fatto pervenire un certificato medico che attesta il legittimo impedimento a testimoniare poiché malato.
Già lo scorso venerdì, insieme a Sfera Ebbasta, era stato convocato sempre in merito alle condizioni del locale ma entrambi, pure in quell’occasione, non si erano presentati a seguito di un legittimo impedimento dovuto a impegni di lavoro che non potevano essere rimandati.
Un’assenza, quella di Fedez, che replica quanto avvenuto nella conferenza per presentare la terza stagione del programma di Prime, “Lol: chi ride è fuori”, di cui è conduttore insieme a Frank Matano.
La testimonianza del rapper servirebbe alla procura per capire la situazione riguardante il locale dato che vi tenne un concerto qualche tempo prima dell’esibizione del trapper Sfera Ebbasta, che poi non avvenne. Infatti, quella notte del 2018, fu spruzzato dello spray al peperoncino dando seguito a un fuggi fuggi in cui morirono 6 persone (5 adolescenti e una mamma) e 59 rimasero ferite. Il tutto, per mettere in atto furti di collanine. Per 6 giovani di quella che poi venne chiamata la ‘Banda dello spray’, vi furono condanne anche in Cassazione.
Nel processo, sono imputati funzionari che rappresentavano vari enti nella Commissione di Vigilanza presieduta dall’ex sindaco di Corinaldo, anche lui tra gli imputati; a giudizio anche un socio della società che gestiva il locale.
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