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La scuola media di Cerreto D’Esi
intitola la sua biblioteca
alla prof Liliana Bernacconi

MEMORIA - La docente di lettere, scomparsa di recente, ha lasciato un ricorso indelebile tra gli studenti ed i colleghi. Oggi pomeriggio lo scoprimento della targa

Liliana Bernacconi

 

Oggi pomeriggio, 1 giugno, alle 18 presso la scuola media di Cerreto D’Esi, si svolgerà l’inaugurazione della biblioteca scolastica che verrà intitolata, con l’apposizione di una targa, all’insegnante Liliana Bernacconi, recentemente scomparsa. «Saranno presenti all’inaugurazione, il sindaco di Cerreto D’Esi, David Grillini, il presidente della Fondazione Carifac, Dennis Luigi Censi e la famiglia Lippera che ha contribuito agli acquisti dei nuovi libri. – fa sapere una nota della scuola – Circa un anno fa, Valerio Lippera, nonno di una alunna della scuola media, è venuto a mancare, e la sua famiglia ha deciso di fare una donazione. Liliana Bernacconi è stata insegnante di lettere nella scuola media dal 2004 fino al 2020, anno in cui è stata costretta a fermarsi per curarsi. La targa è stata realizzata con il contributo di tutti i docenti della scuola dall’idea proposta dalla professoressa Ilenia Benedetti.I lavori per la realizzazione della biblioteca sono iniziati nel 2021, con l’apporto fattivo di professori e alunni».

L’idea della nuova biblioteca è nata dall’iniziativa della professoressa Graziella Vennarini e dal professore Massimo Melchiorri. «Per la scelta dei libri da acquistare sono stati coinvolti gli alunni. Sono stati acquistati più di ottocento libri di tutti i generi. – prosegue il comunicato – Le pareti della biblioteca sono dipinte: è stato fatto un lavoro con pittura a tempere e libera con l’aiuto della classe seconda A. I colori sono stati scelti accuratamente per dare un senso di tranquillità, di pace e meditazione a chi leggerà nella biblioteca. I due paesaggi dipinti indicano un viaggio, perché dopo tutto la vita è un viaggio, come anche la lettura è un viaggio della mente. Uno dei paesaggi è marino, all’alba, e i suoi colori sono freddi: i colori primari e il violetto. L’altro è montano e sono inseriti dei colori che danno una sensazione di meditazione, come il verde. La biblioteca sarà accessibile a tutti e si potranno leggere libri dei seguenti generi letterari: classici, comici, fantasy, romance, gialli, horror, avventura, dramma. I ragazzi della classe terza B hanno raccolto i contributi dei colleghi e degli ex alunni per fissare il ricordo che Liliana ha lasciato in questa scuola. I suoi colleghi la ricordano come l’istituzione nell’istituzione, una donna meravigliosa, caparbia e determinata che nonostante tutto dava tutta se stessa nel suo lavoro. Era frizzante, amava la sua materia ed è sempre stata presente per tutti. Amava tantissimo i suoi alunni e i suoi colleghi, la scuola per lei era come una seconda casa, una seconda famiglia. Per alcuni suoi colleghi ad inizio carriera, è stata come una guida: li ha presi sotto la sua ala e li ha aiutati a conoscere i segreti della professione, sottolineando sempre l’importanza dell’essere sensibili ed empatici. Al primo impatto era burbera, ma in realtà era estremamente buona e dolce. Credeva molto nel suo lavoro ma soprattutto nell’importanza del valore educativo e pedagogico del docente. Proveniva come percorso dalla scuola elementare, e pertanto conosceva bene l’evoluzione e lo sviluppo dei giovani e i cambiamenti durante l’adolescenza. Era attenta, precisa, severa, autorevole, ma anche estremamente affettuosa».

Ai colleghi piace in particolare condividere il rapporto con la professoressa Rita Latini, un’amica. «L’una era il punto di equilibrio dell’altra, era come se si completassero a vicenda, sono state in questi anni sempre vicine; erano delle colleghe perfette. Le loro famiglie si conoscevano già, e nel momento in cui si sono ritrovate a lavorare insieme è nata tra loro una relazione, seria, produttiva, ma anche di amicizia, con un grande senso di condivisione. – conclude la nota – Per Liliana era importante esprimere i propri sentimenti, in qualsiasi forma o modo, e non solo aiutava i suoi alunni a farlo, ma anche i suoi colleghi, Anche nel suo periodo peggiore, quando pensava di non farcela, programmare il suo lavoro e parlare di scuola sembrava ravvivarle l’animo. Era sempre interessata ai suoi alunni. E nonostante stesse male, pensava sempre al prossimo, impegnandosi più che poteva. Liliana non rimase solo nel cuore dei suoi colleghi, ma si fece amare anche dai suoi alunni. Con le loro emozioni e parole, hanno descritto chi era per loro la professoressa. I suoi alunni la ricordano come una persona severa, ma sapevano che lei teneva a loro più di ogni altra cosa al mondo, e vedevano l’impegno e l’amore che metteva nel suo lavoro. Per alcuni suoi alunni non è stata solo una semplice “prof”, ma anche colei che ha fatto nascere in loro passioni,. Li ispirava a fare del loro meglio, con piccoli gesti per far crescere la consapevolezza nelle proprie potenzialità. Era la prima alla quale si rivolgevano quando avevano un problema e riusciva a fornire loro delle risposte, li aiutava sempre, ha dato loro consigli di vita che terranno sicuramente dentro i loro cuori, indelebili. Per loro è stata una professoressa fantastica, ma soprattutto una grande donna».

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