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Tumori, aumentano le adesioni
agli screening oncologici

SANITA' - Secondo i dati dell'Ast 2 di Ancona nell’ultimo biennio sono state eseguite più di 32.000 mammografie, 36.000 Pap test e 44.000 esami per la ricerca del sangue occulto nelle feci, 2.000 colonscopie, oltre 3.000 ecografie mammarie, circa 6.000 approfondimenti di II livello per la cervice uterina

(foto d’archivio)

 

Aumentano i cittadini che decidono di scegliere la prevenzione aderendo agli screening oncologici organizzati di popolazione che permettono di diagnosticare precocemente tre importanti tumori attraverso l’effettuazione di semplici esami: il test per la ricerca del sangue occulto fecale per il tumore del colon retto, la mammografia per il tumore della mammella e l’Hpv test/pap test per il tumore della cervice uterina. «Grazie al lavoro incessante e prezioso della dottoressa Francesca Pasqualini e del suo team, come amava definirlo, la Uoc Screening Oncologici della Ast di Ancona, accanto all’attività ordinaria, ha investito molto sul miglioramento del servizio offerto alla popolazione partecipando attivamente a progetti nazionali ed internazionali di grande rilevanza scientifica. – sottolinea una nota dell’Azienda sanitaria territoriale 2 di Ancona – Nell’ultimo biennio (2021-2022) sono state eseguite in Ast Ancona più di 32.000 mammografie di screening, 36.000 Pap test e 44.000 esami per la ricerca del sangue occulto nelle feci. A questi vanno aggiunti gli esami di approfondimento: circa 2.000 colonscopie, oltre 3.000 ecografie mammarie, circa 6.000 approfondimenti di II livello per la cervice uterina. Tutti esami gratuiti e compresi nei percorsi diagnostici dello screening stesso. Il 2023 è stato un anno molto importante e proficuo per l’attività degli Screening Oncologi Organizzati della Regione Marche ed ancor più per l’Ast Ancona. E’ stato attivato il nuovo protocollo per lo screening del tumore della cervice uterina basato sull’HPV test che ha sostituito il pap test per la fascia di età compresa tra i 30 e i 64 anni (il pap test resta solo per le donne dai 25 ai 29 anni non vaccinate)».

E’ stato attivato e concluso un progetto pilota per l’ampliamento della fascia d’età target per lo screening del tumore del colon retto nel comune di Falconara Marittima invitando le fasce 45-49 anni e 70-74 anni. E’ stata ampliata la fascia target per lo screening del tumore della mammella: da qualche mese la Regione ha iniziato ad invitare le donne di età compresa fra 45 e 74 anni. Durante l’estate è partito il programma di screening gratuito per l’Epatite C rivolto ai nati tra il 1969 ed il 1989 che vengono invitati ad eseguire un semplice prelievo di sangue per la ricerca degli anticorpi contro l’Hcv. Dal 2019 la Uoc Screening Oncologici dell’Ast Ancona ha aderito ad un progetto Europeo denominato “MyPebs” (My Personal Breast Screening), coordinato dal centro di ricerca parigino Unicancer e finanziato dall’Unione Europea, che ha come obiettivo quello di confrontare l’attuale screening mammografico a cadenza biennale con una strategia di screening personalizzata basata sulla valutazione del rischio personale della donna di sviluppare un tumore alla mammella nel corso della sua vita. Al termine del reclutamento, avvenuto a dicembre 2022, sono state arruolate nel progetto quasi 3.000 donne che verranno seguite per i prossimi quattro anni di durata dello studio.

L’Ast Ancona sta anche partecipando alla sperimentazione dal titolo “Studio di coorte sulla patologia cervicale persistente/recidivante dopo trattamento per Cin2+, a seconda dello stato vaccinale per Hpv” con l’obiettivo di valutare il potenziale effetto protettivo del vaccino Hpx contro la persistente/recidivante malattia da Papilloma Virus della cervice uterina in donne già trattate per lesioni pre cancerose. «Tutto ciò a dimostrazione che la sanità della Regione Marche sta investendo molto sulla prevenzione secondaria – afferma nel comunicato l’assessore alla sanità Filippo Saltamartini – i dati disponibili mostrano come i tumori che emergono dalle campagne di screening hanno una prognosi migliore rispetto a quelli diagnosticati quando sintomatici e che gli screening oncologici organizzati riducono la mortalità per cancro di oltre il 20%».

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