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Sanità, arriva la mannaia della Regione:
tagli per 150 milioni di euro.
L’Ast di Ancona ne perde 36

I DATI dei bilanci di previsione approvati dalla giunta Acquaroli. Per l'azienda ospedaliera di Torrette una ventina in meno, 2,8 per l’Inrca. Angelo Sciapichetti (Pd): «Al di là degli annunci roboanti fatti dall’assessore regionale, ci sono i numeri che parlano da soli»

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Una tabelle del bilancio di previsione

di Luca Patrassi

Nulla di più normale dell’approvazione di un bilancio preventivo per il 2023 alla fine dell’anno, il 28 dicembre in particolare. Altrettanto lineare l’approvazione il giorno successivo del previsionale 2024. Tempistica a parte, balzano all’occhio le cifre e le assegnazioni per le varie Aziende sanitarie territoriali, per Torrette e per l’Inrca. In buona sostanza 150 milioni in meno nei bilanci delle aziende ospedaliere marchigiane: una ventina in meno per Torrette, 27 per l’Ast di Macerata, 31 per Pesaro, 36 per Ancona, 13 per Fermo, 19 per Ascoli, 2,8 per l’Inrca.

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Angelo Sciapichetti

La questione non è passata inosservata al segretario provinciale del Partito Democratico Angelo Sciapichetti: «Al di là degli annunci roboanti fatti dall’assessore regionale, ci sono i numeri che parlano da soli: c’è stato un taglio che va in direzione opposta a quanto dichiarato non più tardi di alcuni giorni fa dall’amministrazione regionale. I numeri sono inconfutabili ed appunto evidenziano come, al di là di quanto promesso e detto ufficialmente dagli amministratori regionali, l’Ast subisce un taglio anche consistente».

Se finora si era “abituati” a vedere un brusco stop all’erogazione dei servizi verso dicembre, ora si apre l’anno con disponibilità finanziarie ridotte: non sono pochi gli operatori che fanno notare come i tagli andranno a colpire le voci di spesa comprimibili, che sono quelle degli acquisti di prodotti sanitari, degli investimenti e delle assunzioni con contratti a tempo determinato. C’è insomma il timore che il taglio porti un allungamento delle liste di attesa e l’incremento dei rimborsi per la mobilità passiva visto che appunto chi si vedrà spostare ancora la data dell’intervento è possibile decida di andare altrove. Ecco nel dettaglio cosa la delibera regionale ha “previsto” il 28 dicembre scorso per il bilancio 2023.

«Il totale dei costi correnti 2023, comprensivo degli accantonamenti per i rinnovi contrattuali per personale dipendente e convenzionato – si legge nel testo – risulta pari a tre miliardi e 452 milioni di euro ed è così ripartito tra gli Enti del servizio sanitario regionale: 715 milioni alla Ast di Pesaro Urbino al netto delle azioni di ottimizzazione e comprensivo dei costi per mobilità passiva pari a 56 milioni, 822 milioni alla Ast Ancona al netto delle azioni di ottimizzazione e comprensivo dei costi per mobilità passiva pari a 35 milioni, 620 milioni all’Ast Macerata al netto delle azioni di ottimizzazione e comprensivo dei costi per mobilità passiva pari a 26 milioni, 298 milioni all’Ast Fermo al netto delle azioni di ottimizzazione e comprensivo dei costi per mobilità passiva pari a 15 milioni. 449 milioni all’Ast di Ascoli Piceno al netto delle azioni di ottimizzazione e comprensivo dei costi per mobilità passiva pari a 21 milioni, 452 milioni all’Azienda ospedaliero universitaria delle Marche, al netto delle azioni di ottimizzazione, 94 milioni all’Inrca. Gli Enti del servizio sanitario regionale potranno programmare maggiori costi solo se finanziati da maggiori entrate proprie». Pubblicate le delibere, restano da attendere i riflessi nelle varie strutture ospedaliere. Per ora tacciono anche gli albi pretori, giusto la Ast di Pesaro Urbino ha pubblicato una trentina di determine in questo scorcio di 2024.

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