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Maxi frode fiscale
per circa 2 miliardi di euro:
scoperte 140 società fantasma

ANCONA - Cento militari della Guardia di Finanza stanno procedendo all’esecuzione di più di 30 perquisizioni nelle province di Milano, Varese, Brescia, Monza, Padova e Ragusa, nei confronti di 85 indagati
Operazione “Fast & Clean”

L’indagine viene svolta dalla Guardia di Finanza coordinata dalla Procura

Sono 100 gli uomini delle Fiamme Gialle che, coordinati dalla Procura dorica, in continuità con un’analoga operazione condotta dalla Tenenza della Guardia di Finanza di Senigallia, hanno proceduto all’esecuzione di più di 30 perquisizioni nelle province di Milano, Varese, Brescia, Monza, Padova e Ragusa, nei confronti di 85 indagati per un ingente frode fiscale.
Ammonta a 1 miliardo e 700 milioni l’importo delle fatture false scoperte dai finanzieri del Comando Provinciale di Ancona di cui hanno illecitamente usufruito migliaia di imprese per non versare le imposte all’erario e per trasferire all’estero i profitti illeciti.
L’attività investigativa era stata denominata “Fast & Clean”, per la velocità con cui le operazioni venivano portate a termine, garantendo la ripulitura del denaro tramite la simulazione di operazioni commerciali mai avvenute.
Le modalità adottate assicuravano agli imprenditori coinvolti, italiani e cinesi, l’immediata disponibilità del profitto della frode fiscale.
La fenomenologia illecita accertata rientrerebbe nella fattispecie della cosiddetta “underground bank”, ovvero il sistema di una banca occulta, al servizio dell’economia illegale, che grazie ad una struttura organizzata e complessa è in grado di trasferire e riciclare somme miliardarie e di utilizzare provviste di denaro contante, non tracciato, per la restituzione, all’impresa destinataria delle fatture false, di parte degli importi dalla stessa bonificati.

La Guardia di Finanza di Senigallia

L’operazione conclusasi nella tarda mattinata, è in continuità con un’analoga operazione condotta dalla Tenenza della Guardia di Finanza di Senigallia, il cui primo segmento investigativo, partendo da alcuni laboratori di confezione gestiti da cinesi nella provincia di Ancona, permise di scoprire una rete di società cartiere responsabili dell’emissione di fatture false per circa 150milioni di euro, con un’evasione di circa 33milioni di euro di Iva. Di altrettanta consistenza, il risparmio delle imposte dirette sottratte al Fisco.
L’attività investigativa era stata denominata “Fast & Clean” per la velocità con cui le operazioni illecite venivano portate a termine, garantendo la ripulitura del denaro mediante la simulazione di operazioni commerciali mai avvenute. Le modalità adottate assicuravano agli imprenditori coinvolti, italiani e cinesi, l’immediata disponibilità del profitto della frode fiscale.

Gli accertamenti sono però proseguiti basandosi sulle prime indagini.
I finanzieri di Senigallia, con l’intervento delle unità specialistiche del Gruppo Investigazioni Criminalità Organizzata del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Ancona, hanno portato alla luce una rete di ulteriori 140 imprese, per la maggior parte localizzate in Lombardia e tutte esistenti solo sulla carta. Totalmente destrutturate per risorse umane e materiali, addirittura domiciliate in luoghi improbabili o ad indirizzi addirittura inesistenti, queste aziende però, nel giro di soli due anni (dal 2022 al 2023 ndr) hanno emesso fatture false per un miliardo e 700milioni di euro.
In attuazione dei provvedimenti cautelari emessi dal Gip di Ancona, è stato eseguito un decreto di sequestro preventivo per l’equivalente dell’importo di 350 milioni di euro, che ha riguardato conti correnti bancari, auto di lusso, denaro contante, beni di pregio e immobili.
Inoltre, si è dato esecuzione a 34 decreti di sequestro preventivo d’urgenza nei confronti di altrettante imprese responsabili dell’evasione per l’importo di almeno 22milioni di euro di Iva.
Sono stati eseguiti più di 30 provvedimenti di perquisizione; analizzati, sequestrati e bloccata l’operatività di 1.569 conti bancari, con perquisizioni che hanno interessato Milano e Provincia, Roncello (MB), Gallarate (VA), Montirone (BS), Firenze e provincia, Padova, Vittoria (RG).

Sottoposte a sequestro preventivo 140 imprese, di cui è stata disposta la cancellazione per scongiurare la prosecuzione della loro attività e interdetta ogni attività presso il sistema bancario italiano.
Gli ulteriori approfondimenti eseguiti sul conto delle imprese emittenti le fatture fittizie hanno rivelato la presenza di centri di elaborazione dati al servizio che garantivano a molteplici beneficiari, imprenditori italiani e cinesi, di evadere le imposte, riciclare il denaro mediante trasferimento all’estero e ottenere immediatamente, ed in maniera occulta, la retrocessione del profitto dell’attività illecita realizzata.
Le indagini della Procura di Ancona hanno inoltre permesso di scoprire le modalità di retrocessione del denaro utilizzato per il pagamento delle fatture false: la società cartiera emetteva la fattura falsa e indicava al destinatario gli estremi del conto corrente italiano su cui eseguire il bonifico per il pagamento. Giunto l’accredito, il gestore della cartiera disponeva un bonifico estero di pari importo su un conto corrente di una banca cinese. Ciò avveniva direttamente o tramite triangolazione su conti correnti in altri paesi dell’Ue, giustificando l’operazione a titolo di pagamento di corrispettivo per operazioni di importazione di prodotti in realtà mai avvenute.
Gran parte dell’importo bonificato dall’utilizzatore della fattura falsa, nel frattempo trasferito in Cina, veniva restituito allo stesso imprenditore in denaro contante che gli veniva consegnato da “corrieri”.

(Ultimo aggiornamento delle 13.18)

Smantellata una “Underground Bank” per riciclare 150milioni di euro: un arresto e 18 indagati

 

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