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Cnh, si comincia a parlare di esuberi
Sindacati preoccupati: «I turni giornalieri
dovrebbero passare da due a uno»

JESI - I rappresentanti di Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm e Aqcf ieri al confronto con l'azienda. Lunedì si svolgeranno le assemblee con i lavoratori, prossimo incontro calendarizzato con i vertici aziendali per il 5 marzo. Il sindaco Fiordelmondo: «Mi auguro che possa essere quella l’occasione utile per poter poi arrivare ad una definizione di due obiettivi che ritengo fondamentali: la salvaguardia del lavoro e il mantenimento dello stabilimento di Jesi quale “production plant” di riferimento nell’organizzazione aziendale»

La sede della Cnh Industrial di Jesi

 

 

Le organizzazioni sindacali danno un giudizio negativo dell’incontro avvenuto ieri, 29 febbraio, con i vertici della Cnh. Nell’incontro l’azienda ha comunicato di voler modificare l’attuale organizzazione del lavoro passando nello stabilimento di Jesi dall’attuale doppio turno ad un unico turno giornaliero finalizzato al recupero dei costi sul 2024. «Inoltre ci hanno informato che il mercato dal 2021 ad oggi ha subito una flessione del 25% con un probabile ulteriore calo per il 2024.- fanno sapere in una nota congiunt di Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm e Aqcf (Associazione Quadri E Capi Fiat) – Per l’ azienda questa situazione è diventata strutturale in quanto non si ipotizzano miglioramenti nei prossimi due o tre anni per cui vogliono sostituire l’ammortizzatore sociale ordinario con uno strumento straordinario e dichiarare degli esuberi. Le Organizzazioni Sindacali ritengono che pur essendoci delle difficoltà nel settore, esse come nel passato, possono essere gestite e superate con modalità diverse».

I sindacati chiariscono che «non è in discussione il doppio turno per passare ad un turno unico; questo aumenterebbe il numero degli esuberi e visto che il settore di riferimento ha un andamento ciclico lo stabilimento verrebbe depotenziato perdendo così la sua capacità di tornare a lavorare a doppio turno. Temiamo fortemente che in futuro i trattori da produrre non saranno più portati a Jesi. Le difficoltà oggi ci sono ma non si può perdere la capacità produttiva attuale dello stabilimento nel rispetto dei lavoratori e delle lavoratrici, ma anche per una responsabilità sociale sul nostro territorio dove lo stabilimento Cnh è il sito produttivo più grande». Lunedì 4 marzo si svolgeranno le assemblee con le lavoratrici e i lavoratori e il prossimo incontro con l’ azienda è calendarizzato per martedì 5 marzo. «Se si vuole fare una discussione seria e costruttiva nel prossimo incontro Cnh deve togliere immediatamente dal tavolo la questione del turno unico; solo ciò permetterebbe di aprire un confronto nel merito per trovare soluzioni condivise. Altrimenti metteremo in campo tutte le iniziative possibili e proclameremo lo stato di agitazione di tutte le maestranze» concludono Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm e Aqcf.

Lorenzo Fiordelmondo

Sulla questione interviene anche il sindaco di Jesi, Lorenzo Fiordelmondo. «Come ho già riferito in Consiglio comunale, sono a conoscenza della delicatezza della situazione del gruppo Cnh e ho contatti frequenti con gli interlocutori naturali nel nostro territorio: azienda, rsu e rappresentanze sindacali» sottolinea Fiordelmondo. Che aggiunge: «Con tutti ho avuto modo di parlare anche quest’oggi. C’è un confronto tra le parti ed un aggiornamento è previsto per martedì prossimo. Mi auguro che possa essere quella l’occasione utile per poter poi arrivare ad una definizione di due obiettivi che ritengo fondamentali: la salvaguardia del lavoro e il mantenimento dello stabilimento di Jesi quale “production plant” di riferimento nell’organizzazione aziendale di Cnh».

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