I risparmiatori di Banca Marche potranno chiedere l’indennizzo al ministero per il crac dell’istituto di credito.
Lo ha deciso il Consiglio di Stato, a cui è ricorsa l’Unione Nazionale Consumatori (Unc) tramite un pool di avvocati, includendo anche i risparmiatori di Cariferrara, Banca Etruria e Carichieti, Popolare di Vicenza e Veneto Banca.
Sono i risparmiatori inizialmente esclusi dal fondo di indennizzo dei risparmiatori istituito dal ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) dopo i default bancari che hanno investito anche le Marche. Per l’istituto marchigiano si parla un centinaio di ex clienti che avevano affidato alla banca cifre importanti, anche vicine agli 80mila euro.
La sentenza è di questi giorni e l’ha resa nota un avvocato del foro di Ancona, Corrado Canafoglia, che fa parte del pool dei legali per l’Unc. Gli esclusi in tutta Italia si aggirano sulle 5mila persone che non hanno rivisto più un euro dopo i fallimenti degli istituti di credito. Accolto il ricorso, il Consiglio di Stato riammette i risparmiatori cui era stata rigettata l’istanza di indennizzo per non aver provato la sussistenza delle “violazioni massive”, requisito necessario per ottenere il rimborso. «L’azionista/obbligazionista ha indicato chiaramente la violazione massiva e, fatto ancor più rilevante – spiega l’avvocato Canafoglia -, ha allegato la relativa documentazione a supporto, ma tali circostanze non sono state considerate dalla commissione tecnica valutatrice. Ora si apre la strada per gli indennizzi».
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