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Maurizio Pincherle, al teatrino Campana
la storia di un pediatra ebreo
durante la persecuzione

OSIMO - A raccontare le dolorose vicissitudini del luminare mercoledì 29 gennaio sarà il nipote che dal nonno ha ereditato il nome, invitato dall’Istituto per l’istruzione permanente per le commemorazioni del Giorno della Memoria

il teatrino Campana

 

In occasione del Giorno della Memoria l’Istituto Campana per l’Istruzione Permanente di Osimo promuove mercoledì prossimo, 29 gennaio, alle 17.30 a Teatrino Campana l’incontro “I diari di un pediatra ebreo esiliato dalle leggi razziali” con il dott. Maurizio Pincherle che racconterà le vicissitudini del nonno, di cui porta il nome, che fu direttore negli anni Trenta della clinica pediatrica Gozzadini di Bologna. Fin dal 1938, con l’entrata in vigore delle leggi razziali, il professor Pincherle si vede sollevato dai suoi incarichi all’università, la docenza e la direzione della clinica pediatrica. A quel primo decreto seguì l’applicazione di una serie di ulteriori leggi, ordinanze e circolari, con un progressivo limitare delle libertà dei cittadini di origine ebrea. Il divieto di praticare la professione di medico arriva nel 1940.

Pincherle si rifugerà allora nella villa di famiglia, a Palombina e poi nel Fabrianese. Emarginato dalla società, perseguitato insieme alla sua famiglia durante il secondo conflitto mondiale, Pincherle morirà subito dopo la guerra, senza la possibilità di un vero riscatto. Partendo dai diari scritti dal luminare durante il soggiorno forzato nelle campagne fabrianesi, il nipote racconterà gli anni dell’esilio, il terribile periodo delle persecuzioni ma anche della solidarietà ricevuta da chi con coraggio li aveva accolti e nascosti. Al suo rientro a Bologna, il 24 agosto 1945, il pediatra scrisse:“Io, senza dimenticare, perdonerei”. L’ingresso all’evento è gratuito

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