Lo scorso 3 febbraio la Direzione generale dell’Ast Ancona ha presentato alle parti sociali del comparto e della dirigenza l’atto aziendale, ovvero il documento programmatico che disegna le strutture e le prestazioni sanitarie future della sanità del Territorio di Ancona. «E’ doveroso ricordare che tale atto viene presentato dopo due anni dalla emanazione della legge regionale Marche, la numero 19, che in tema di sanità sopprime dal 1 gennaio 2023 l’Azienda Sanitaria Unica Regionale (Asur) istituendo le 5 Aziende Sanitarie Territoriali, tra le quali l’Ast di Ancona dotata di piena autonomia» ricordano in un nota i sindacalisti Patrizia Ercoli (C.S.A./ Cisal Ast Ancona), Fabrizio Ferrini (F.I.A.L.S. Ast Ancona) e Stefano Brutti (F.S.I. Ast Ancona).
Le sigle sindacali che hanno partecipato al vertice parlando di «un vero e proprio “libro dei sogni” dove sulla carta tutto sembrerebbe costruito su un modello organizzativo pensato in ogni minimo dettaglio dalle strutture semplici a quelle più complesse fino ad arrivare ad alcune create “ex novo” per accontentare e soddisfare le esigenze dei cittadini. Non solo ma tra gli ospedali di riferimento nel futuro assetto sanitario della provincia di Ancona ci sono Fabriano, Senigallia, Jesi e Cingoli che però si trova in provincia di Macerata. Una scelta che più che organizzativa e funzionale alle esigenze sanitarie dei cittadini di tutto il territorio ricompreso all’interno dell’Ast Ancona, sembra apparire un “filo “ più di stampo politico».
A fronte di risorse economiche limitate assegnate all’Ast di Ancona per il potenziamento dei servizi per la collettività, «le scelte strategiche della Direzione Ast Ancona sono state indirizzate in parte, per attribuire incarichi di vertice per esempio alla Guardia Medica della struttura di Cingoli? – riportano i sindacalisti – Un ospedale che si trova in posizione totalmente decentrata rispetto alle principali vie di comunicazione che collegano i centri principali del capoluogo e che vedrà aggiungersi altri servizi che in determinati mesi dell’anno specialmente quelli invernali potranno essere utilizzati raggiungendo la struttura dopo l’intervento dello spazzaneve. Ma noi confidiamo sul riscaldamento globale.- ironizzano – Sulle delle Case della Salute di cui una sarà realizzata nei pressi dell’ospedale Carlo Urbani che inizialmente prevedeva 30 posti letto e che ad oggi risulterebbero essere stati finanziati ed autorizzati solo 16, non vi è alcuna traccia nell’atto aziendale riguardo i professionisti sanitari da assegnare a quella struttura, tenuto conto delle gravi carenze di organico già presenti, se non come riportato dalla organi di stampa nei giorni scorsi , in cui l’Ast di Ancona ha dichiarato l’assunzione a breve di 12 unità infermieristiche che di certo non riusciranno a coprire il gap, di vacanza organica di tali figure, già pre esistente. Il valore aggiunto fornito dalla competenza professionale e umana di chi lavora per la collettività nelle corsie ospedaliere nei settori socio sanitari di Jesi far quadrare i conti e contenere le spese, ad ogni costo riducendo magari i servizi ai cittadini. Chi ci riesce in cambio riceve sempre un premio».
Secondo C.S.A./ Cisal, F.I.A.L.S e F.S.I «la vera chicca ovvero il pezzo forte su cui si reggerà il funzionamento del sistema legato alle liste d’attesa è il numero verde istituito dalla Direzione generale Ast Ancona seguendo le geniali intuizioni fornite dalla Regione Marche che hanno studiato e analizzato attentamente la questione. Quindi nel caso in cui il tentativo di prenotazione al Cup non abbia successo, un evento rarissimo, lo sfortunato cittadino avrà una seconda chance, chiamando appunto il numero verde convinto che l’operatore abbia la soluzione già pronta in tema di tempi di attesa delle visite specialistiche ed esami diagnostici ma si sentirà rispondere “verrete richiamati” cosa che quasi mai avviene. E quindi sarà solo un caso che la spesa sostenuta dai contribuenti per la sanita privata o convenzionata sia decollata in maniera esponenziale, raggiungendo ogni anno percentuali sempre maggiori, e se qualcuno prova come le organizzazione sindacali a sostenerlo e’ un complottista o sovvertitore» conclude il comunicato.
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