«Manca il Piano di Coordinamento
regionale, a Tavernelle non si può
costruire un impianto di cremazione»

ANCONA – Il consigliere regionale Maurizio Mangialardi (Pd) porterà la questione all’attenzione dell’Assemblea legislativa delle Marche. «Auspico che il referendum si faccia e che una ampia mobilitazione popolare decreti uno stop definitivo al progetto»

Maurizio Mangialardi

Sarà portato all’attenzione del nuovo Consiglio regionale dal consigliere dem Maurizio Mangialardi il progetto di realizzazione dell’impianto di cremazione che il comune di Ancona intende realizzare nel cimitero di Tavernelle. «L’assenza di un Piano di Coordinamento regionale per l’individuazione delle aree idonee per l’ubicazione di eventuali nuovi impianti di cremazione ha causato in questi anni un vuoto normativo, in cui è stato lasciato campo libero a progetti e richieste dei privati. – spiega in una nota il consigliere regionale del Pd – In quanto catalogati come industrie insalubri di prima classe, i crematori andrebbero ubicati nelle zone industriali, non certo nel bel mezzo di quartiere densamente abitati. Il caso di Tavernelle è emblematico: la sacrosanta richiesta di un referendum consultivo, il cui quesito verrà discusso dalla competente commissione consiliare comunale già all’inizio della prossima settimana, riempe il vuoto della politica».

Maurizio Mangialardi ricorda che «non essendoci stata condivisione con la cittadinanza di questa scelta, non essendo mai stato discusso il Piano di Coordinamento (che solleciterò sin dal prima seduta della nuova Legislatura), questo passaggio partecipativo è assolutamente ineludibile. Auspico, dunque, che il referendum si faccia e che una ampia mobilitazione popolare decreti uno stop definitivo al progetto. Personalmente – mette in evidenza – sono molto favorevole alla cremazione e conseguentemente alla realizzazione di nuovi impianti qualora fosse individuata una reale esigenza in base ai numeri: non tutte le ubicazioni, tuttavia, sono consone, ed è compito delle istituzioni (specialmente a livello regionale) fornire un quadro serio e coerente per orientare gli enti locali».

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