«Apprendiamo dai comitati del quartiere Tavernelle di Ancona che l’Amministrazione comunale abbia deciso, e sarebbe già in fase di gara d’appalto del servizio, di aprire un forno crematorio all’interno del cimitero più importante del capoluogo dorico, adiacente alla sala del commiato del cimitero stesso. I comitati stanno giustamente denunciando come questa amministrazione non abbia considerato i rischi ambientali e di salute pubblica che questa scelta comporterebbe e non abbia nemmeno consultato la popolazione residente del quartiere, e di quelli limitrofi, che si troveranno a fronteggiare questa situazione». Alle preoccupazioni dei residenti di Tavernelle per la realizzazione del tempio crematori si allineano quelle del Partito della Rifondazione Comunista – Federazione di Ancona.
Prc evidenzia come «in Italia manca una normativa specifica e aggiornata sui forni crematori e, nello specifico, la Regione Marche non ha ancora adottato un Piano di Coordinamento Regionale a differenza di regioni come la Campania o il Lazio. Bisogna tenere presente che queste regioni si sono date anche delle regole per l’apertura e la gestione di questi forni: la distanza minima di almeno 50 km tra un forno e l’altro; il rispetto della distanza di almeno 500 metri da luoghi sensibili, come scuole, università e parchi gioco e altre norme più specifiche. Se fossero adottati i criteri sopra citati, l’impianto non si potrebbe assolutamente aprire».
I comitati ricordano come la struttura cimiteriale in questione sia vicino all’Asse Nord-Sud, già fonte di inquinamento; a poca distanza da scuole e dall’Università Politecnica delle Marche, da giardini, parchi giochi, oratori e luoghi di culto. I comitati di quartiere si stanno giustamente organizzando. «Come Rifondazione Comunista Federazione di Ancona siamo a denunciare un atteggiamento menefreghista di questa destra che governa la città. – prosegue la nota del partito – Abbiamo già visto con la scelta di aprire parcheggi multipiano o di eliminare una buona parte dei binari della stazione marittima, quale sia la loro politica. Chiediamo dunque di ripensare il progetto di apertura del forno crematorio al cimitero di Tavernelle, e di ascoltare la popolazione residente senza pregiudizi. Dubitiamo che il sindaco Silvetti cambi idea sull’argomento. Ma non si possono mettere a rischio migliaia di persone con la scusa di norme che sono mancanti. Come Prc siamo vicini ai comitati di quartiere e sosteniamo le loro giuste ragioni e li invitiamo a continuare la lotta per la salvaguardia della salute pubblica».
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