Complice la bella giornata autunnale di sole, in molti stamattina si sono riversati a fare colazione o a condividere l’aperitivo nei bar del porto di Ancona, nel rispetto delle regole anti-Covid.
Oggi era infatti la prima di domenica di attuazione dell’ordinanza, firmata tre giorni fa dai ministri Roberto Speranza e Paola De Micheli, che ha concesso la riapertura degli esercizi di somministrazione di cibo e bevande nelle aree portuali e negli interporti. E mentre erano quasi vuote le vie centrali della città, lo scalo portuale era movimentato da clienti seduti ai tavoli interni ed esterni degli esercizi pubblici. Aree di servizio considerate essenziali per lavoratori e passeggeri in transito, proprio come gli autogrill della rete autostradale, e come tali esonerate dalla chiusura e dalla limitazioni orarie imposte a tutte le altre attività di settore dopo l’entrata in zona arancione delle Marche. Una sorta di ‘beneficio’ di legge ritenuto ingiusto da altri baristi e ristoratori, distanti solo poche centinaia di metri dal porto che sono stati invece, anche oggi, costretti con sacrificio e amarezza a ripiegare sul servizio da asporto, pur attuando le stesse misure anti-contagio.
Redazione CA
Bar del porto come gli autogrill: ecco l’ordinanza ministeriale che “salva” i locali
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