Federico Castellucci, tra le più autorevoli personalità internazionali del mondo del vino, è il nuovo presidente di Confagricoltura Marche. È stato eletto ieri per acclamazione dall’Assemblea dei delegati che ha confermato alla vicepresidenza Emiliano Pompei. A congratularsi con lui e formulargli i migliori auguri di buon lavoro è intervenuto anche il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli. «Nel ringraziare per la fiducia accordata, – si legge in una nota dell’associazione di categoria – Castellucci ha indicato quattro obiettivi strategici per il proprio mandato: rafforzare la qualità dei servizi erogati agli associati che rappresentano le principali aziende agricole ed agroalimentari della regione, con l’obiettivo di incrementarne il numero e di accompagnarle nelle nuove opportunità di investimento legate soprattutto al Pnrr; creare una sempre maggiore sinergia tra le varie Unioni provinciali, nel solco di quanto avviato dal compianto predecessore Gianni Manzotti; mantenere costanti contatti con Confagricoltura nazionale per rappresentare sempre al meglio esigenze ed aspettative degli associati marchigiani; confrontarsi in maniera puntuale e ricorrente con la Regione per contribuire a far sì che scelte e provvedimenti siano coerenti con le prospettive delle imprese agricole ed agroalimentari».
Titolare dell’omonima azienda di famiglia a Montecarotto, Federico Castellucci è attualmente presidente della Federazione Vitivinicola di Confagricoltura, dopo essere stato per 15 anni direttore generale di Federvini e per due mandati (10 anni) a capo dell’organismo intergovernativo Oiv (Organizzazione Internazionale della vigna e del vino) a Parigi. Nel portare personalmente i saluti della Regione all’Assemblea, il presidente Acquaroli ha sottolineato il particolare legame, affettivo e familiare, che lo lega al comparto agricolo ed ha illustrato una riflessione, puntuale e molto apprezzata, sulla valorizzazione del ruolo economico che l’agricoltura ha sempre avuto, e deve continuare ad avere, a livello regionale. Questo sarà possibile – ha proseguito Acquaroli – tenendo ben presenti le specificità che rendono questo comparto del nostro territorio unico e con caratteristiche differenti, anche rispetto ad altre regioni, che vanno valorizzate. Un cambio di paradigma che dovrà partire dalla semplificazione della burocrazia, anche regionale, e dalla valorizzazione del ruolo dell’agricoltore innanzi tutto quale imprenditore del territorio ,che crea sviluppo, ricchezza ed occupazione. Tematiche, queste, da sempre care a Confagricoltura.
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