Dal 2023, presso la Unità Operativa complessa di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale di Senigallia, diretta dal primario Cristina Scala, è stato avviato uno specifico percorso formativo, teorico-pratico. Il progetto si è avvalso della professionalità del dottor Roberto Starnari – fra i maggiori divulgatori di anestesia neuroassiale in Italia – quale tutor della formazione sul campo, allo scopo di affinare la competenza tecnica relativa all’implementazione dei protocolli di somministrazione dei farmaci analgesici in spinale continua o nella tecnica combinata in selezionati interventi di chirurgia generale e ginecologica, così da evitare il possibile ricorso all’intubazione oro tracheale in quei pazienti che hanno criteri di intubazione difficile o patologie polmonari avanzate. Il corso si è avvalso della collaborazione della Unità Operativa Complessa di Chirurgia nella persona del primario Dr. Fabrizio Corinaldesi.
Quest’anno, in collaborazione fra la Unità operativa complessa di Anestesia e quella di Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale di Senigallia diretta dal dottor Marco Agostinelli, tale percorso formativo è stato esteso al campo degli interventi ortopedici, coinvolgendo due tutor di valenza nazionale in questo settore, il dottor Raffaele Perna e il professor Fabrizio Fattorini (Presidente Esra sezione Italia – European Society of Regional Anesthesia and Pain Therapy). Si tratta di momenti di grande confronto e aggiornamento per tutti i professionisti sanitari che hanno partecipato attivamente con entusiasmo.
«L’impiego dell’anestesia spinale è tornato recentemente in auge seppur una tecnica anestesiologica antica – spiega in una nota Cristina Scala – in quanto consente l’utilizzo di modeste dosi di anestetico locale e di oppiacei somministrati durante l’intervento e nel post operatorio, in linea con la filosofia Eras (Ehnanched Recovery After Surgery) la quale promuove protocolli anestesiologici i quali, a parità di efficacia, riducano la quantità di oppioide e anestetico da utilizzare per l’intervento chirurgico. Ciò consente di limitare gli effetti secondari come nausea, vomito, confusione e di mobilizzare i pazienti precocemente». Formazione e aggiornamento in primo piano, dunque, con specialisti di spessore, che si sono incontrati in diverse date sia nello scorso che in questo anno incrementando il proprio know-how.
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