Impianti biometano, la giunta delibera
il 3% di compensazione per eventuali danni
«qualora la conferenza di servizi dica sì»

OSIMO – La questione è tornata al centro del dibattito consiliare ieri grazie a una interrogazione del gruppo di minoranza ‘Progetto civico Osimo 2030’. La sindaca Michela Glorio ha fatto il punto sullo stato dell’iter autorizzativo. Il consigliere Paolo Strappato ha suggerito di far partecipare in veste di auditori alle riunioni convocate dalla Regione per acquisire i pareri oltre ai tecnici anche alcuni consiglieri comunali magari della Commissione Ambiente e Territorio come portatori di interesse pubblico

La Saala Gialla nella seduta di ieri

 

Si è parlato anche dei due impianti a biogas quello di San Paterniano (Osimo SgrBio1) e in zona Cucchiarello (SgrBio2).che dovrebbero essere convertiti in biometano, ieri nel corso del Consiglio comunale di Osimo. Nel rispondere a una interrogazione del gruppo di minoranza Progetto civico Osimo 2030, la sindaca Michela Glorio ha aggiornato l’aula sullo stato di avanzamento della procedura. L’ultima conferenza dei servizi svolta a gennaio con pareri negativi degli uffici comunali per entrambi gli impianti. «La Sgr Rimini ha fornito poi le integrazioni richieste, arrivate alla Regione pochi giorni fa. Quindi sono state convocate due conferenze dei servizi, il 23 luglio per impianto via Coppa a San Paterniano, il 29 luglio per quello di via Jesi. La parte politica non può partecipare alle conferenze dei servizi, quindi, sono andati solo i tecnici comunali. – ha spiegato Glorio – La conferenza del 23 luglio sull’impianto di via Coppa è stata di carattere istruttorio perché non sono state superate alcune criticità, dunque non c’è stata alcuna decisione. Ci saranno altre conferenze dei servizi ma il Comune si è già espresso con due pareri negativi. Quello del comandante della polizia locale che ha evidenziato criticità viarie anche dopo le integrazioni dell’azienda, che prevedeva lo spostamento dei mezzi su via Chiaravallese e nel Comune di Santa Maria Nuova. E quello dal punto di vista urbanistico, perché non c’erano integrazioni dall’azienda in merito rispetto a gennaio».

Michel Glorio

La sindaca ha inoltre puntualizzato che «la giunta ha comunque ritenuto opportuno chiarire la propria posizione approvando un atto che riafferma i pareri negativi su viabilità e urbanistica in ossequio al principio di precauzione per ambiente e sanità pubblica, mostrando contrarietà all’ampliamento dell’impianto di via Coppa. Nello stesso un atto di indirizzo sono stati indicati eventuali misure compensative in esito alla conferenza dei servizi e alla possibile autorizzazione rilasciata dalla Regione. Si è adottato il 3% di compensazione, che è la percentuale massima prevista dalla legge e va calcolata sul totale dei ricavi più gli incentivi, quantificati per Osimo SgrBio1 in 4,9milioni euro ogni anno per i primi 5 anni. Su questa somma va applicato il 3% di compensazione. Gli introiti sarebbero previsti per 20 anni, da rivedere ogni 5, e saranno destinati a efficientamento energetico del Comune, mitigazione ambientale, manutenzione stradale, mobilità sostenibile. Sull’impianto di via Jesi, denominato Osimo SgrBio 2, c’è solo parere urbanistico essendo la competenza viaria non comunale, coinvolgendo strade provinciali. Il Comune ribadisce la non conformità urbanistica, con zona sensibile per captazioni idropotabili in base a parere Astea. Se necessario faremo delibera anche per questo impianto esprimendo contrarietà come per l’impianto Osimo SgrBio 1». Ha sottolineato inoltre che tutta la documentazione può essere visionata anche dall’opposizione con un richiesta di accesso agli atti.

Paolo Strappato

Nella replica il consigliere Paolo Strappato (Progetto civico Osimo 2030) ha ricordato che un anno fa l’atuale maggioranza, allora minoranz,a aveva chiesto di votare unanimente la richiesta di esprimere un parere negativo sulla  questione bionmetano. «Ora la palla a voi. Riconfermate le vostre intenzioni del 20244 oppure no? Perché il problema è solamente questo. – ha esordito – Vedo che i problemi sono rimasti intonsi e senza una proposta risolutiva e si ritorna concettualmente e anche sostanzialmente a demandare il problema alla Regione Marche, cosa che invece qualche mese fa, a vostro giudizio sembrava sembrava che dovesse essere risolto in sede comunale appunto con l’espressione di un parere negativo. Noi allora in maggioranza eravamo consapevoli che la strada doveva essere questa, avevamo ben illustrato che la competenza in campo alla Regione. Quindi mi fa piacere che ne avete preso consapevolezza anche voi.  Mi dispiace invece che non siano state prodotte delle situazioni progettuali per mitigare un po’ gli aspetti progettuali. In questa fase varrebbe la pena approfondire un po’ meglio gli aspetti problematici che sostanzialmente si riducono ad uno. Il problema della viabilità, soprattutto di attraversamento delle frazioni resta e viene subito dai residenti. Valrebbe la pena approfondire un po’ questa questione» ha evidenziato.

Sulla questione delle compensazioni Strappato ha osservato poi che «sarebbe meglio già sin da ora con più precisione quelli che possono essere le destinazioni, oggi abbastanza generiche. Dovrebbe essere precisato che le compensazioni devono essere prevalentemente destinate a quella parte di territorio sottoposto a sacrifici. In più le opere compensative sono tali per danni probabili provocati dall’intervento, non possono essere destinate al miglioramento delle infrastrutture funzionali e strumentali all’impianto ma vanno per intero destinate al territorio e quindi alla popolazione. Dagli atti questo non emerge. Infine far fare un accesso agli atti su una tematica così importante mi sembra un po’ come un po’ restrittivo dal punto di vista della collaborazione istituzionale. E’ vero che la legge non prevede la partecipazione degli amministratori dei consiglieri comunali alle conferenze di servizio ma solo dei tecnici. Ma è altrettanto vero che l’amministrazione  comunale può decidere di proprio conto, almeno in veste di auditori, di far partecipare alcuni consiglieri comunali magari della Commissione Ambiente e Territorio. I consiglieri comunali sono portatori di interessi pubblici. Le saremmo grati se potesse esserci un coinvolgimento nel rispetto della normativa vigente senza invadere nessun nessun campo».

(Redazione CA)

 

 

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