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Offese razziste alla giornalista fabrianese Leila Ben Salah

IL CASO - Nata e cresciuta a Fabriano, madre italiana e padre tunisino, la collega è stata insultata via social «Vai in un altro Paese» si legge in un commento ad un post su Facebook. Messaggi di solidarietà alla collega dalle redazioni marchigiane, dal Sigim e dal mondo della politica

La giornalista fabrianese, Leila Ben Salah

 

Offese razziste alla giornalista fabrianese Leila Ben Salah. «Vai in un altro Paese dove ti senti a tuo agio. Nessuno ti ha invitato qui» l’insulto via social che corre in un commento ad un post. Ben Salah, madre italiana, padre tunisino, nata e cresciuta a Fabriano, ha reagito denunciando il fatto attraverso la sua pagina Facebook. «Ecco in questo momento della mia vita ci mancava proprio il razzismo latente e nemmeno tanto. Questo post è dedicato a chi dietro la tastiera e nei gruppi chiusi si sente al sicuro e pronto a insultare gli altri. Non ero straniera, non sceglierò mai tra due culture e non ritorno sul barcone come avrebbe voluto un caporedattore delirante di fronte a tutta la redazione qualche anno fa, sono semplicemente stufa di gente che mi identifica come l’altro, quello che non si integra. Scusate ma a 40 anni non ho ancora capito bene con chi dovrei integrarmi sinceramente, considerato che in Italia ci sono nata, nella vostra stessa identica sala parto. E poi la gente su Facebook ti scrive così e permettetemelo anche in un italiano discutibile» scrive la giornalista.

Numerosi i messaggi di solidarietà e stima giunti dal mondo politico e dai colleghi. «Saremo più forti e più numerosi di quelli che oggi hanno, in maniera ignobile e vergognosa, insultato e attaccato Leila Ben Salah» ha scritto sulla sua pagina facebook il sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli. Vicinanza espressa anche dal deputato del Pd Emanuele Lodolini. Al fianco della collega anche il Sigim, Sindacato giornalisti marchigiani, del quale Ben Salah è segretario aggiunto. «Piena e convinta solidarietà alla giornalista e segretaria aggiunta del Sigim, Leila Ben Salah, per le accuse e le offese razziste di cui è stata vittima sui social. Frasi che non andrebbero mai pronunciate pubblicamente e che feriscono la dignità umana e professionale. Come Sigim non possiamo non dimostrare tutta la nostra assoluta vicinanza alla collega».

 

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