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Pamela, «caso chiuso»:
altri due in carcere

ORRORE A MACERATA - Fermati il 22enne Desmond Lucky e Lucky Awelima, 27, che ha tentato di andare all'estero. Sono usciti dalla caserma intorno alle 15. Entrambi negano responsabilità. Il procuratore: «Attendiamo esiti accertamenti tecnici»

Uno dei due fermati, Lucky Awelima

di Gianluca Ginella

(Foto di Fabio Falcioni)

«Caso chiuso? Riteniamo di sì ma aspettiamo gli accertamenti tecnici. Abbiamo dovuto accelerare le indagini anche perché uno degli indagati si stava allontanando. Nessuno ha ammesso responsabilità». Così il procuratore Giovanni Giorgio all’uscita dalla caserma dei carabinieri, pochi minuti dopo le 15, alcuni attimi dopo che Desmond Lucky, 22 anni, e Lucky Awelima, 27enne, erano usciti in stato di fermo per essere trasferiti in carcere. Sono accusati di omicidio della 18enne Pamela Mastropietro. Oltre a loro è indagato Innocent Oseghale, già sottoposto a fermo la scorsa settimana. Ai due fermati, che da ieri si trovavano in caserma a Macerata (uno, Awelima, è stato preso a Milano) vengono contestati i reati di omicidio volontario, vilipendio, distruzione, soppressione e occultamento del cadavere di Pamela Mastropietro e spaccio di stupefacenti (eroina e marijuana). Al momento non sarebbe emerso un movente. Sull’ipotesi che possa esserci stata una violenza sessuale sulla ragazza «serviranno le analisi» ha detto il procuratore. L’accelerata all’indagine è arrivata negli ultimi due giorni. Prima con una autopsia in cui è emerso che il corpo della giovane è stato fatto a pezzi in maniera «scientifica» da qualcuno che sapeva come operare. Decisivi anche gli accertamenti tecnici che hanno consentito agli inquirenti di collocare Awelima nella casa di via Spalato 124, dove la giovane è stata fatta a pezzi. I carabinieri hanno dato una accelerata all’indagine quando si sono resi conto che Awelima si era allontanato e aveva raggiunto Milano e da lì era pronto ad andare all’estero. Con lui c’era la moglie. I carabinieri ieri lo hanno fermato alla stazione e poi lo hanno portato a Macerata. Gli inquirenti sul suo conto non avevano che un nomignolo convenzionale, il nome non lo conoscevano. A dare l’ultima accelerata che ha spinto gli inquirenti ad affondare l’acceleratore il fatto che nella serata di ieri il consulente medico legale ha inviato una relazione preliminare in cui ha evidenziato «elementi significativamente rilevanti in ordine alla commissione del delitto di omicidio volontario» di Pamela. Sia lui che Desmond Lucky sono stati sentiti a lungo ieri dai carabinieri. Lucky è rimasto in caserma per oltre 24 ore (dalle 13 di ieri alle 15 di oggi). Quando ne è uscito lo ha fatto in stato di fermo. Lucky incensurato, regolare, è richiedente asilo. Awelima è pure lui un richiedente asilo, ma ha avuto il diniego dalla commissione ed è pendente il ricorso al tribunale di Ancona.

La morte di Pamela Mastropietro risale al 30 gennaio. Si era allontanata il giorno prima dalla Pars di Corridonia. Oseghale l’aveva incontrato ai Giardini Diaz di Macerata. È morta alcune ore dopo. Le indagini sono dunque giunte a una svolta. Già con i primi esiti dell’autopsia era apparso chiaro che Oseghale non poteva aver agito da solo. Possibile che tra i nuovi indagati ci sia anche la persona con le capacità di praticare i tagli sul corpo della ragazza eseguiti dalla mano di qualcuno esperto in questo genere di operazioni.

L’uscita dalla caserma di Desmond Lucky

Il procuratore Giorgio

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