Controllo dei cinghiali, presentato piano regionale. Questa mattina in Regione le associazioni di categoria hanno presentato una proposta di piano regionale di controllo del cinghiale. Presenti, oltre all’assessore alla Caccia, Moreno Pieroni, Cia, Copagri, Coldiretti, Confagricoltura, Italcaccia, Federcaccia, Unepet e i rappresentanti degli ambiti di caccia delle cinque province. Si tratta di una proposta di piano quinquennale per la gestione del cinghiale che parte da una ricognizione dei dati degli ultimi cinque anni. Una esigenza fondamentale ora, spiega la Regione, «per contenere il problema ed agire efficacemente in modo omogeneo su tutto il territorio per la riduzione dei danni provocati dai cinghiali alle produzioni agro-forestali, è l’accelerazione dei tempi dell’iter amministrativo. Ora dovranno pervenire le osservazioni al piano». Gli obiettivi prioritari sono il contenimento dei danni causati dal cinghiale alle produzioni agro-forestali, la gestione omogenea dell’attività di controllo su tutto il territorio regionale, ad esclusione delle aree protette; la verifica dei risultati ottenuti attraverso il monitoraggio costante degli interventi programmati. Il Piano prevede non solo le attività di abbattimento dei cinghiali ma anche le misure di prevenzione del danno utilizzando vari strumenti di cattura e di dissuasione all’accesso nei fondi agricoli.
Il Piano interessa un territorio di 747mila ettari. In base al censimento Istat, nel 2010 la superficie agricola totale nelle Marche è di 616mila ettari, quella agricola utilizzata è di 471mila ettari. Negli ultimi cinque anni il numero di capi abbattuti è in aumento, passando dai 9.376 del 2012-13 agli 11.019 del 2016-17. L’Ambito territoriale di caccia (Atc) Macerata 2 è il comprensorio territoriale all’interno del quale sono stati abbattuti il maggior numero di esemplari per annata (8.036), mentre al lato opposto si ritrova l’Atc Fermo con l’abbattimento di 1.793 cinghiali. In cinque anni ci sono state complessivamente 5.504 richieste di risarcimento e risarciti danni per 3 milioni e 198 mila euro. Le colture più danneggiate sono quelle dei Cereali e del Girasole.
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