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Studentato al Cardeto,
opposizioni contro

ANCONA – Illustrato in commissione urbanistica il progetto dell’Università, dovrà essere votato dal Consiglio comunale. M5S, Sel e Fi: “Impattante e non c’entra nulla con il parco”

Il progetto dell’architetto Mondaini per lo studentato del Cardeto, sulla sinistra il cancello di ingresso della polveriera Castelfidardo

 

 

Studentato del Cardeto all’ex deposito derrate alimentari, unanime la critica dell’opposizione. Il progetto da circa 10 milioni, presentato lo scorso 17 marzo dall’Università al ministero delle Infrastrutture per il cofinanziamento del 50% della spesa (leggi l’articolo), è stato discusso oggi in commissione urbanistica. Il progetto infatti dovrà essere votato dal Consiglio comunale come variante al piano particolareggiato di Cardeto e Cappuccini, in quanto prevede un aumento delle volumetrie del 10%. Oltre al Consiglio comunale, si dovrà esprimere anche la Soprintendenza ai beni architettonici, perché l’edificio del 1950 è inserito in un contesto paesaggistico tutelato e perché la Soprintendenza ha vincolato i volumi interni. Cinquantanove posti letto per 35 camere su tre piani nel progetto architettonico coordinato dal professore Gianluigi Mondaini, l’aumento del volume è previsto per consentire le scale antincendio e la fuoriuscita dalla sagoma dell’edificio di alcune camere, mentre c’è un problema anche con il cancello di ingresso al parco: nella posizione in cui si trova oggi il cancello di accesso al Cardeto rischia di chiudere fuori gli ospiti nelle ore notturne, va spostato “più avanti”, nell’area della polveriera Castelfidardo, o trovare una soluzione per far entrare gli studenti. Unanime la stroncatura dei commissari di opposizione in commissione urbanistica. “La commissione non ha chiarito i dubbi” scrive il capogruppo M5S Andrea Quattrini. “Innanzitutto non sono stati invitati esponenti dell’Università che sarebbero stati sicuramente in grado di rispondere alle nostre domande. Il progetto prevede un aumento della volumetria che appare ben più ampio del 10% indicato nella relazione istruttoria, che la giunta sostiene essere stata scritta dall’Università, quando invece il piano particolareggiato Cardeto-Cappuccini ne prevedeva il ridimensionamento. Il risultato è l’allargamento dell’area occupata dal manufatto che in questo modo non rispetterà le distanze dai confini di proprietà. Non solo, ancor più preoccupante è stata la totale mancanza di risposte della giunta alle richieste di chiarimento sulle non ben precisate esigenze di spostare l’ingresso del Parco “per permettere un agevole uso dell’edificio”: l’assessore Sediari si è limitato a dire che la decisione spetterà al Comune e non è detto che acconsentirà, ma non ci è stato minimamente spiegato dove dovrebbe essere spostato l’ingresso e se comporterà una riduzione dell’area del Parco. E’ assurdo che un progettista indichi sin da ora la necessità di modificare l’ingresso per poter utilizzare l’edificio, senza spiegare come, e la giunta non si preoccupi di sapere in che modo, limitandosi a sostenere che tanto non si farà. Ci sarà un motivo per cui il progettista la ritiene necessaria. Vogliamo approfondire prima che sia tropo tardi?” conclude Quattrini. Il capogruppo di Forza Italia Daniele Berardinelli parla di “una violenza per un territorio unico nel suo genere”. “Aumenta la volumetria contro la disposizione che prevedeva al contrario addirittura una diminuzione dei metri cubi che sarebbe stato possibile usare e, al contrario di quanto illustrato nella relazione dell’Università, l’aumento di cubatura sembrerebbe più del doppio rispetto a quanto indicato. L’impatto visivo di una costruzione inadatta per un luogo così delicato e il progetto che nel complesso ha suscitato perplessità anche nella Sopraintendenza, porterebbero danni irreparabili al parco che sarebbe anche costretto a chiudere l’attuale entrata. In sostanza un’esigenza vera della città come quella dei posti letto insufficienti per gli universitari, affrontata maldestramente con una soluzione assolutamente inadeguata” conclude Berardinelli. Il capogruppo Sel Francesco Rubini aggiunge: “Progetto impattante, va rivisto.” Il consigliere Sel parla di progetto presentato “in fretta e furia” che “non ha visto la partecipazione della città, né tanto meno dei consiglieri comunali e che oggi è presentato come urgente e indifferibile a causa di un bando di cofinanziamento del ministero con scadenza il 6 maggio”. “Un progetto impattante – continua Rubini – per una zona delicata come quella del parco del Cardeto e che sembra non avere minimamente le caratteristiche adatte per un’area naturale che andrebbe invece preservata da interventi di antropizzazione così ampi. Un progetto che sembra figlio dell’approssimazione e di una inquietante incomunicabilità tra istituzioni universitarie e amministrazione comunale arrivate in commissione come due corpi estranei incapaci di costruire convergenze e linee comuni. Qual è infatti il progetto che queste hanno per lo sviluppo universitario della città? Che fine ha fatto il progetto Ancona città universitaria? Se è vero come è vero che Ancona necessita di posti letto per gli studenti perché non aprire una discussione approfondita su come e dove dislocarli? (Il Buon Pastore crolla a pezzi da anni). Qual è la progettualità espressa dalla maggioranza Pd rispetto allo sviluppo complessivo del Parco del cardeto? Intende mantenerne le sue caratteristiche specifiche di luogo naturale o cambiarne le forme per trasformarlo in zona urbana a tutti gli effetti?” si chiede Rubini.

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