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Bm, chiuse le indagini per 18 dirigenti

INDAGINE - Tra le accuse contestate a vario titolo ad alcuni degli interessati, tra cui figura l'ex direttore generale Massimo Bianconi, c'è anche la bancarotta fraudolenta per distrazione

 

Foto d’archivio

 


Nell’inchiesta sul default miliardario della vecchia Banca Marche la Procura di Ancona ha chiuso le indagini per 18 persone tra ex dirigenti di Banca Marche e Medioleasing, componenti del vecchio cda fino al 2012, del collegio sindacale e altri funzionari. Tra le accuse contestate a vario titolo ad alcuni degli interessati, tra cui figura l’ex direttore generale Massimo Bianconi, c’è anche la bancarotta fraudolenta per distrazione. 

Sono sei i capi d’imputazione contestati a vario titolo: bancarotta fraudolenta per Banca Marche e Medioleasing, ostacolo alla vigilanza su Bm e Medioleasing e falso in prospetto. Ecco i nomi dei 18 indagati e gli incarichi ricoperti al momento delle contestazioni: Giuseppe Michele Ambrosini (presidente Bm), Paolo Arcangeletti (dirigente Bm), Giuseppe Barchiesi (dg Medioleasing), Massimo Battistelli (capo area crediti Bm), Giuliano Bianchi (cda Bm), Massimo Bianconi (ex direttore generale), Bruno Brusciotti (cda Bm), Leonardo Cavicchia (vice dg Bm e cda Medioleasing), Lauro Costa (presidente Bm), Daniele Cuicchi (capo servizio commerciale Medioleasing), Franco D’Angelo (cda Bm e presidente del collegio sindacale Medioleasing), Claudio Dell’Aquila (vice dg Bm e membro cda Mediolesing), Stefano Gioacchini (ingegnere nucleo tecnico Medioleasing), Giuseppe Paci (capo concessione crediti Bm), Tonino Perini (vice presidente Bm), Marco Pierluca (cda Bm e Medioleasing), Piero Valentini (presidente collegio sindacale Bm), Stefano Vallesi (vice direttore generale Bm e membro cda Medioleasing).

L’ex vice direttore di Banca Marche, Stefano Vallesi

I reati contestati a 18 persone nell’inchiesta sul crac di Banca Marche “sono la bancarotta fraudolenta patrimoniale (commessa attraverso plurime operazioni di finanziamento disposte a favore di alcuni clienti di Banca Marche e della controllata Medioleasing spa) e la bancarotta fraudolenta impropria (bilanci al 21 dicembre 2010 e al 31 dicembre 2012 e alla situazione semestrale 30 giugno 2012), la cui contestazione consegue alla dichiarazione di stato di insolvenza pronunciata dal Tribunale di Ancona in data 10 marzo 2016”. Lo ha confermato il procuratore della Repubblica di Ancona Elisabetta Melotti in una nota. Contestati anche “i reati di ostacolo alle funzioni di vigilanza della Banca d’Italia e il reato di falso in prospetto, in relazione alle notizie circa la situazione patrimoniale della banca inserite nel prospetto informativo redatto in occasione dell’aumento di capitale del febbraio 2012”. Le contestazioni, conclude la nota, “sono state formulate nei confronti degli indagati in relazione ai ruoli che essi ricoprivano in Banca Marche e Medioleasing”.

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