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La Regione taglia altri 500 mila euro,
Parco del Conero a rischio chiusura

RISERVA NATURALE - Altri tagli in arrivo ai parchi, a settembre l'ente potrebbe essere chiuso e assorbito da Palazzo Raffaello. Niente più Cda con i rappresentanti dei Comuni. Critica la Cgil: "Vogliamo sapere qual è la politica della giunta in materia". Ambiente sotto accusa, l'assessore non risponde. Sciapichetti: "Niente da dire, adesso l'emergenza è il sisma"

Una veduta del Parco del Conero

 

Sentieri del Parco del Conero

 

di Emanuele Garofalo

(foto di Giusy Marinelli)

Non si sta facendo attività di tutela dell’ambiente e non si sta facendo valorizzazione del territorio ai fini turistici. Tutto è ridotto ad una gestione tecnico-urbanistica: si fanno i piani regolatori e basta. Qual è la politica della giunta regionale sui parchi? Lo vogliamo chiedere in un incontro urgente al presidente Ceriscioli e all’assessore Sciapichetti”. Dopo l’allarme lanciato dal neo presidente del Parco Gilberto Stacchiotti (leggi l’articolo), la Cgil rincara i dubbi sul futuro dell’ente. Simone Morbidoni, della segretaria Fp Cgil Ancona spiega le critiche del sindacato. Accuse a cui l’assessore all’ambiente Sciapichetti preferisce non dà risposta.

Il futuro del Parco. Altri tagli in vista per mezzo milione di euro ai parchi regionali, nonostante già lo scorso anno la Regione disse di aver stanziato il minimo indispensabile a bilancio per poter pagare le spese “incomprimibili”. Senza un dirigente regionale all’ambiente da anni, attualmente infatti i parchi sono “spacchettati” tra lo sviluppo economico di Orsetti ed il servizio territorio di Goffi. Un abbandono che sembra tracciare la strada: la chiusura dell’ente, il Parco del Conero sarà gestito direttamente dalla Regione, stesso destino per il San Bartolo e il parco della Gola della Rossa, oppure l’accorpamento dei tre parchi in un unico ente regionale. In ogni caso, addio al Cda con i rappresentanti dei Comuni di Ancona, Camerano, Numana e Sirolo, gli 8 dipendenti saranno riassorbiti dalla Regione. Una prospettiva che preoccupa anche la Cgil.

“Risparmiare più di così significa chiudere le attività del Parco. Di fatto sono state ridotte tutte le spese possibili: non si arriverà mai a quei 500 mila euro che mancano al bilancio regionale con semplici tagli e anche l’ente unico regionale non sarebbe sufficiente ad ottimizzare le risorse – spiega Morbidoni -. Il direttore del Parco, ad esempio, pur avendo diritto da statuto ad una posizione dirigenziale, non lo è: sono 70 mila euro risparmiati. Si è ridotto il personale di un dipendente, recuperato tramite un comando dal Comune di Camerano”. Per nulla secondaria è la questione ambientale. “L’organizzazione della Regione ha portato alla gestione della parte naturalistica dei parchi più come una questione tecnico-urbanistica, che non di attività di tutela ambientale e di valorizzazione del territorio a fini turistici. E’ una critica che ci sentiamo di fare”. Per tutti questi motivi la Cgil chiede alla giunta di scoprire le carte. “Sappiamo che dovrebbe essere nominato un dirigente all’ambiente, stiamo aspettando che la dirigenza regionale abbia un assetto definitivo per chidere l’incontro al presidente della Regione e all’assessore” conclude Morbidoni.

Ambiente sotto accusa, l’assessore Sciapichetti non risponde. Nel dibattito non c’è solo il tema parchi, ma anche quello delle polveri sottili (leggi l’articolo). Da cinque anni Ancona è senza centraline per il rilevamento delle Pm10. L’unica rimasta, alla Cittadella, riesce comunque a sforare i livelli di guardia. Lo scorso anno il Consiglio comunale ha chiesto a maggioranza di riaccendere i controlli. Solo tra Natale e metà gennaio, l’Arpam ha fatto due blitz in piazza Cavour, ma i risultati dei controlli non sono pubblici. L’assessore all’ambiente Angelo Sciapichetti? Non risponde. “Smog e parchi? Non ci sono novità, non ho nulla da dire. Abbiamo un’emergenza dietro l’altra, adesso la priorità è il sisma” ha tagliato corto Sciapichetti raggiunto telefonicamente.

 

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