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Balducci: “La mia esperienza
per far crescere una nuova Fabriano”

INTERVISTA - La città che sarà, l'appello a Sagramola e Sorci, la rottamazione e i suoi quattro mandati in Comune. Parla l'assessore e candidato sindaco del Pd Giovanni Balducci: "Abbiamo davanti anni ancora più difficili, tiriamo fuori il meglio di noi"

Giovanni Balducci, assessore della giunta Sagramola e candidato sindaco Pd

 

di Emanuele Garofalo

A Fabriano la situazione è di quelle kafkiane: l’assessore è il prossimo candidato sindaco, il sindaco in carica tornerà a fare il dipendente comunale. Il Pd ha detto stop al secondo mandato di Giancarlo Sagramola, il candidato su cui puntano i democrat invece è Giovanni Balducci, ingegnere, 57 anni e attuale assessore al personale. Il sindaco Sagramola ha accettato, “senza sbattere la porta”, ha spiegato. Resta nel Pd come militante, senza incarichi. Una battuta però gli è sfuggita: “Balducci? La sua è una scelta più di cuore che di testa, perché oggi ci vuole coraggio per candidarsi a guidare una città con i problemi che ha Fabriano” (leggi l’intervista a Sagramola).

Balducci, è come dice Sagramola? Cosa l’ha spinta a candidarsi?

Sì, è come dice Giancarlo: mi spinge il cuore. Razionalmente, con la mia professione, potrei lasciare ad altri il testimone, visto che sono vari anni che sono impegnato in Comune. Poi penso che abbiamo davanti anni ancora più difficili di quelli trascorsi, e allora voglio restituire qualcosa di quanto ho avuto. Vedremo se il cuore ha ragione.

Il peggio non è passato per Fabriano?

Fabriano è in  trasformazione, vive un radicale momento di cambiamento che ancora non è esaurito e bisogna aspettarsi criticità, sacrifici, per questa riconversione. Ognuno nel proprio settore, dobbiamo trovare la capacità di affrontare questo cambiamento. Sono ottimista: abbiamo le potenzialità perché questa fase porti a una soluzione brillante, ma la sfida è enorme.

Come immagina dunque la sua Fabriano?

E’ chiaro che non vedo come il futuro il grande sito industriale della manifattura, piuttosto siamo bravissimi nell’artigianato, nella piccola media impresa di qualità, riscoprire le nostre potenzialità nel turismo, nell’ambiente, nell’enogastronomia. In questi anni ci siamo mossi in questa direzione e i riscontri sono stati positivi. Questa è la partenza, da allargare a tutto il territorio che ci circonda, oltre i confini comunali. Ce la possiamo fare solo se saremo un punto di riferimento più ampio per il fabrianese.

Tutto questo non poteva farlo Sagramola?

Credo che si debba ripartire da un discorso di maggiore condivisione e partecipazione, che probabilmente è quello che è mancato finora.

Cosa salva e cosa butta di questi cinque anni della giunta Sagramola?

Salvo tutto. Tutto è utile per migliorare le cose fatte bene oppure per non ripetere gli errori che si sono dimostrati tali. Quello da non sbagliare è il futuro, da concordare con chi ci sta attorno, non solo da punto di vista politico, ma anche con i cittadini. Dibattere e poi fare le scelte.

Il Pd dice di lei che è stato scelto per far crescere una nuova classe dirigente. Ma lei è in Consiglio comunale dal 1998, non le sembra un controsenso?

No, tutt’altro. Il fatto che io sia in Comune da qualche anno, prima per due legislature come consigliere e poi per due come assessore, significa avere maturato quella conoscenza essenziale da trasferire. Il mio intento primario è questo: io voglio un forte rinnovamento di persone, di chi si avvicina con passione alla politica. Avere questa esperienza è fondamentale per i prossimi anni, per aiutare ad avvicinarsi al Comune chi ha l’impegno e la disponibilità verso la nostra città. Forse in questi anni questo ricambio generazionale è stato appena abbozzato.

E l’esperienza di Sagramola può tornare utile, anche con una posizione nella prossima giunta?

E’ stato lui stesso ad escluderlo. Io però credo che Sagramola, come Sorci o Santini, siano tutti ex sindaci che non bisogna mettere nel cassetto. La loro esperienza è importante, sono una risorsa da spendere nel dibattito pubblico, per supportare le scelte.

Ha citato Sorci, ha un appello anche per lui? Potrebbe essere suo sfidante con una civica.

Sorci è una persona di cui ho stima, con tutti i pregi e i difetti, ribadisco che la priorità del mio mandato è il confronto con tutte le anime della città. Se poi preferisce candidarsi con una lista civica, ponderi bene la scelta e faccia come meglio creda.

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