Le ripercussioni sui risparmiatori e la vicenda Banca Marche all’attenzione della trasmissione d’inchiesta Report. La troupe di Rai 3 è stata a Jesi nelle settimane scorse e ha intervistato anche il sindaco Massimo Bacci. Domani, lunedì 8 maggio, andrà in onda la puntata che si è occupata del caso e degli oltre 40mila cittadini che hanno subito danni dalla vicenda. «Hanno intervistato anche me – dice Bacci – come sindaco dell’unico Comune che ha scelto di denunciare, alzare la voce, schierarsi senza se e senza ma dalla parte dei tanti piccoli risparmiatori che, dalla sera alla mattina, si sono ritrovati senza più nulla. Abbiamo tentato di spezzare il silenzio imbarazzante e imbarazzato delle istituzioni pubbliche. Nel contempo, abbiamo preteso garanzie per i dipendenti. Si è anche parlato della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, che ha il dovere di chiarire approfonditamente – soprattutto agli jesini i cui risparmi si sono volatilizzati – il ruolo svolto prima, durante e dopo il dissesto di Banca Marche, oltre a dover spiegare qualche correlazione non del tutto chiara e la scelta di non procedere ad una azione di responsabilità contro i vertici che hanno distrutto l’istituto di credito (come fatto invece dalla Fondazione di Macerata)».
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la fondazione di macerata prma di procedere ad una azione di responsabilita’ ha letteralmente bruciato oltre 200 milioni di euro( della e per la collettivita’) e si e’ opposta fermamente nel 2006 alla vendita della banca a 3,05 euro per azione a credit agricole.Jesi non ha fatto molto meglio,anzi…I presidenti delle fondazioni dovrebbero spiegarci perche’ una fondazione decide di investire il 95% del proprio capitale in una banca,poi dovrebbero spiegarci come mai hanno nominato nel cda una serie di incapaci incompetenti gestiti dall’unico banchiere navigato(Bianconi).Poi dovrebbero spiegarci anche tante altre cose ma….
Per manifesta incapacità in troppi dovrebbero autoflagellarsi.
Per manifesta incapacità + interesse la politica locale invischiata nel caso BM dovrebbe chiudere, ritirandosi a vita privata per sempre.
Per manifesta incapacità gli organi di controllo, vedi Bankitalia e Consob, dovrebbero dimettersi.
Per manifesta incapacità, chiamiamola così, i responsabili all’interno di BM – che l’hanno gestita da cani – dovrebbero sparire.
Per tutto quanto sopra poi in tanti, troppi, dovrebbero trovarsi già in galera e spogliati dei loro averi sino alle parentele di terzo grado ( previo controllo cronologico e fiscale ).
Ed invece tutti beati ancora a piede libero, a scaricarsi all’italiana colpe tra di loro, a difendersi nei tribunali, e 43.000 piccoli azionisti, oltre agli obbligazionisti che non prenderanno comunque mai nulla per i troppi e stretti paletti messi, si trovano loro ad essere falliti, non certo la BM come si vuol far credere. Pur non sapendo nulla della truffa che si stava perpetrando a loro danno esclusivo. Senza dover partecipare neanche al ricco bottino degli NPL. L’Italia è proprio una nazione penosa e senza futuro.