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Spaccio: smantellata la multinazionale
della cocaina che riforniva la riviera (Video)

DROGA - Proseguono gli arresti dell'operazione Ramon Loco che ha portato in manette i fidanzati trafficanti di Filottrano. Presi anche il capo dell'organizzazione (arrestato a Jesi), e il corriere, un 65enne con problemi di disabilità (bloccato con il carico a Modena) che rifornivano di polvere bianca la tratta Rotterdam - San Benedetto, lungo l'intera riviera adriatica
L'operazione 'Ramon Loco' illustrata dal capitano Raffaele Conforti

La droga e i contanti sequestrati dai carabinieri di Osimo

 

Il capitano Conforti e il luogotenente Almiento illustrano l’operazione

 

Dopo la scoperta del quadrilatero della droga Filottrano – Appignano – Montefano – Recanati e gli arresti effettuati il 30 aprile scorso (leggi l’articolo), sono stati sono stati individuati e arrestati il capo e il corriere di una vera e propria holding specializzata nel traffico e commercio di sostanze stupefacenti, che progettava di espandersi in tutta la Val Musone, da Osimo a Numana, ampliando il mercato illegale al dettaglio della cocaina lungo tutta la Riviera del Conero, in Porto Recanati fino a raggiungere il Civitanovese, Fermo e la Riviera delle Palme di Grottammare e San Benedetto del Tronto, “reclutando” i pusher locali “referenti” di zona, con proventi illeciti mensili da un milione di euro, profitto dello smercio illegale di cocaina.

Le indagini stanno continuando per identificare tutti gli spacciatori del quadrilatero della droga proveniente dall’Olanda, una vera e propria holding europea (italo-albanese), seguendo l’itinerario principale: Rotterdam – Modena – Ravenna – Filottrano – Osimo – Recanati – Numana – Porto Recanati – Civitanova Marche – Fermo – San Benedetto del Tronto.
I carabinieri della Compagnia di Osimo sotto il comando ed il coordinamento del capitano Raffaele Conforti ed il Nucleo Operativo Radiomobile diretto dal luogotenente Luciano Almiento, proseguendo l’attività investigativa, sono riusciti ad identificare ed incastrare i due trafficanti sorpresi, bloccati e ammanettati in flagranza di reato proprio nelle città di Modena e Jesi, con il conseguente sequestro di un considerevole quantitativo di droga: 2 panetti del peso di 2,5 chili di cocaina grezza in cristalli, importata dall’Olanda e che doveva essere tagliata per ben quattro volte nell’abitazione privata del corriere, a Maranello (Mo), per inondare il mercato al dettaglio delle Marche.

Il luogotenente Almiento illustra la tratta della droga Olanda-Marche

Nel corso dell’attività investigativa i carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia osimana, giocando d’anticipo e portandosi fuori la giurisdizione di competenza, hanno operato in trasferta nella provincia di Modena, con la collaborazione nella fase esecutiva della Compagnia di Sassuolo. Grazie anche all’utilizzo di strumenti tecnici, hanno intercettato e arrestato per il reato di detenzione ed importazione illegale di stupefacenti ai fini di spaccio”, il corriere della droga che riforniva l’organizzazione criminale, individuato in un cittadino italiano B.R. di anni 65, residente a Maranello, un pensionato invalido che agiva senza sapere nemmeno quanto pesasse il carico di droga che doveva trasportare. Era un semplice trasportatore e dopo l’arresto non è stato in grado di collaborare proprio perchè non era a corrente dei retroscena, nè di chi fossero i suoi complici all’estero.  Ha però confermato agli inquirenti che per ogni viaggio gli venivano corrisposti 3000 euro.  Per ora sono stati accertati 4 viaggi, una volta ogni 15-20 giorni. Quando dalle intercettazioni telefoniche gli investigatori osimani hanno intuito che l’uomo stava per recarsi a Rotterdam, in Olanda, l’operazione ha subito un’accelerazione che ha portato a chiuderla tra ieri e stanotte con due arresti in contemporanea.
Dopo un lavoro di intelligence, l’uomo è stato seguito a bordo della sua Fiat Croma, in tutte le tappe del suo viaggio di ritorno dall’Olanda, mentre varcava il confine italiano a Vipiteno. Ma per ragioni di sicurezza pubblica (pioveva e c’era molto traffico) è stato fermato solo alle 0.30 di stanotte all’uscita il casello autostradale della A.1 “Modena Sud”. L’anziano è stato trovato in possesso dei 2,5  chili di cocaina purissima suddivisi anche in due ‘mattoni’ di un chilo ciascuno avvolti in cellophane sottovuoto, occultati sotto il sedile posteriore. Tutti sottoposti a sequestro insieme  al veicolo utilizzato. La sostanza stupefacente, del valore di 400.000 euro circa, doveva essere poi tagliata nella stessa abitazione del corriere e sarebbe stata smerciata in circa 6000 dosi.

Poch ore prima era stato individuato e arrestato a Jesi, dove si era rifugiato in casa di parenti, il capo dell’organizzazione. Si tratta di un albanese H.Z. 47enne, senza fissa dimora in Italia, già noto alle forze dell’ordine ma in regola con permesso di soggiorno. L’uomo, era stato rintracciato in mattinata a Jesi  in via Erbarella, mentre circolava a bordo di una Fiat Punto. E’ stato bloccato e fatto scendere dall’auto, ammanettato in strada, poiché ritenuto responsabile dei reati di detenzione ed importazione illegale di stupefacenti ai fini di spaccio, commessi in concorso e a vario titolo con altri, già individuati e in corso di identificazione.

Nello stesso contesto operativo, è stata eseguita una perquisizione domiciliare a Punta Marina Terme, nell’abitazione di un parente dove l’arrestato albanese aveva soggiornato la notte precedente al suo arresto, e nella quale, grazie alla collaborazione e al coinvolgimento dei militari della Compagnia di Ravenna, è stata rinvenuta e sequestrata la somma contante di 10.600 euro, tutte in banconote da 50 euro, ben occultate nel materasso della camera da letto matrimoniale utilizzata. Denaro ritenuto dai carabinieri provento di spaccio pertanto sequestrato. Entrambi gli arrestati sono stati tradotti e reclusi presso le Case Circondariali di Modena e di Ancona – Montacuto.  Le indagini però non si fermano. Sono in corso di identificazione i pusher locali delle zone attribuite e che nei piani della banda dovevano garantire determinati introiti settimanali fino ad arrivare alla cifra mensile complessiva stimata di un milione di euro. L’organizzazione, secondo i carabinieri, era stata ben programmata, ma non è riuscita a mettersi ancora in moto proprio per il sequestro della materia prima, la droga. Il capitano Conforti ha evidenziato come la procura di Ancona sia stata determinante nel coordinare le indagini e come sia stata sinergica la collaborazione tra tutti i Comandi dei carabinieri che hanno contribuito a portare a termine l’operazione.

(Servizio aggiornato alle 15.30)

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