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Skipper morto in barca a vela:
la salma bloccata in Grecia

ANCONA - Difficile le operazioni di rientro del corpo di "Pierino" Curzi, l'autorità giudiziaria ellenica non ha ancora dato il nulla osta. Possibile venga disposta l'autopsia per accertare le cause del decesso

Pierino Curzi

 

di Federica Serfilippi

La salma di Pierfrancesco “Pierino” Curzi potrebbe rientrare dalla Grecia entro la fine di questa settimana. Sono lunghe e complesse le pratiche burocratiche per trasferire ad Ancona il corpo dello skipper deceduto nella notte di venerdì mentre si trovava su una barca a vela al largo dell’isola di Paros per condurre un gruppo di turisti alla scoperta dell’Egeo (leggi l’articolo). Le operazioni per il rimpatrio della salma sono già state attivate dai familiari del 48enne negli uffici dell’ambasciata italiana in Grecia, ma appare difficile che il funerale possa svolgersi a breve. Anche perché, secondo quanto è stato possibile appurare, il corpo è stato bloccato dall’autorità giudiziaria ellenica con ogni probabilità per degli accertamenti autoptici. Pierino, diventato papà di una bimba da un mese, sarebbe stato stroncato da un infarto. Pare, però, che non avesse mai sofferto di problemi cardiaci. Il rimpatrio, per cui occorre ottenere dalle autorità locali il passaporto mortuario, è stato affidato alla ditta Guadagnini di via Torresi. Il viaggio di ritorno del tifoso anconetano potrebbe avvenire durante questo weekend o l’inizio della prossima settimana. Poi, le esequie. Possibile possano svolgersi in una delle chiese del quartiere Adriatico, dove lo skipper risiedeva assieme alla sua famiglia.

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