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Padiglione, torna potabile l’acqua
dopo l’allarme enterococchi

OSIMO - Le nuove analisi Asur rientrano nei parametri di legge. Ritirata l'ordinanza che imponeva lo stop al consumo umano

Una delle autobotti sistemate a Padiglione da Astea (foto Alessandro Colonnini)

Torna potabile l’acqua dei rubinetti di Padiglione dopo l’allarme enterococco di martedì. A comunicarlo su facebook è stato il sindaco di Osimo che adesso dovrà firmare l’ordinanza di revoca dell’atto del 5 settembre (leggi l’articolo). “E’ appena giunta la comunicazione da Asur che l’acqua di Padiglione e’ tornata ad essere potabile. procederemo ora a revocare ordinanza divieto utilizzo acque” scrive Simone Pugnaloni. Il provvedimento arriva dopo le nuove analisi organolettiche svolte dall’Asur e dall’Arpam (leggi l’articolo), che hanno fugato ogni dubbio sulla qualità dell’acqua rendendo inutile l’ordinanza di stop. I campioni di acqua destinata all’uso potabile, prelevati nella rete e dal serbatoio della frazione, sono infatti rientrati nei parametri e nei valori legali. Annuncio confermato nel pomeriggio anche da Astea che in 2 giorni ha distribuito con le autobotti circa 100.000 litri di acqua da bere. “In riferimento alla nostra precedente comunicazione di non potabilità dell’acqua distribuita e del divieto di utilizzo a scopi potabili ed alimentari – ha comunicato la spa – siamo ad informare che l’acqua distribuita presso la località Padiglione di Osimo è di nuovo potabile”. L’ordinanza che garantisce il ritorno alla normalità è stata pubblicata  verso le 19.30 di oggi.

LE POLEMICHE DEI CITTADINI – Non sono ancora chiare le cause che hanno prodotto l’inquinamento e nelle ultime ore non sono mancate le polemiche e le proteste dei cittadini. In particolare una residente di via Molino Basso percependo, in questi giorni di allerta, un odore anomalo nell’acqua di casa e avvertendo prurito e bruciore sulla pelle dopo la doccia, ha chiamato due volte il numero verde della società che gestisce la rete idrica. “Mi hanno rassicurato che la mia zona non era a rischio, per poi richiamarmi e dire che purtroppo anche nella mia zona non si poteva usare l’acqua. – racconta sui social media S.P., 53 anni- Veramente inaudita e assurda una cosa del genere, se non indagavo da sola nessuno ci aveva avvisato o comunicato qualcosa. Signor sindaco questa cosa è sconcertante Sperando che non succeda nulla di grave, qualcuno ne dovrà rispondere”. Anche il consigliere comunale di minoranza Antonio Scarponi (liste civiche) stamattina aveva  insistito per avere dettagli sulla situazione considerato che “molti cittadini mi chiedono chiarimenti sull’emergenza acqua” aveva scritto.

I DUBBI DEL M5S –  Anche il M5S chiede di dissipare tutti i dubbi e le incertezze lasciate aperte dalla vicenda. “La prima considerazione riguarda l’informazione ai cittadini, dato che l’ordinanza stessa prevede di ‘…fornire immediata e adeguata informazione alla cittadinanza..’. Dobbiamo purtroppo rilevare – scrivono i consiglieri pentastellati Sara Andreoli e David Monticelli- che l’informazione è stata piuttosto carente, in quanto molte famiglie ne sono venute a conoscenza in ritardo col passaparola, mentre molte altre non hanno tuttora compreso la problematica. In situazioni che investono la salute pubblica andrebbe organizzata invece un’informazione capillare che si poteva diffondere senza particolari patemi d’animo, come ad esempio informando porta a porta, con avviso sul portone o nella cassetta delle lettere in caso di assenza dell’utente dal proprio domicilio”.

I grillini chiedono inoltre di conoscere “dove si trova con precisione il pozzo ‘Valentino 2’, come pure quali sono e dove si trovano tutti i pozzi che costituiscono ‘il campo di pozzi intitolato Padiglione’ che, analogamente a quello denominato ‘Valentino 2’, alimentano il punto di rete OS03. La cittadinanza è tenuta a conoscere nel dettaglio anche l’esito delle analisi, chi effettua il controllo dell’acqua dei nostri rubinetti e con quale frequenza. Allo stato attuale sorge un dubbio: se l’acqua che scorga nelle nostre case viene monitorata continuamente da Astea, come mai è stata l’Arpam/Asur a lanciare l’allarme dopo un suo controllo, che si presuppone venga effettuato saltuariamente? Perché se n’è accorta l’Arpam/Asur e non l’Astea?”. I consiglieri del M5S chiedono al sindaco inoltre di portare “a conoscenza dei cittadini, l’origine e le cause del problema; che cosa è stato fatto per il suo superamento; che provvedimenti strutturali e di lungo periodo sono stati adottati affinché non si verifichi più una problematica del genere in futuro”.

(servizio aggiornato alle 20)

 

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