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Acquisto filiali Carilo,
doccia fredda per la Bcc da Ubi:
“Non ci sono i presupposti”

CREDITO – Oggi si è svolto il cda della banca civitanovese che aveva manifestato interesse per 14 sportelli della Cassa di risparmio di Loreto. Preso atto della posizione del gruppo lombardo ora l’idea è il rilancio nell’Anconetano

Si è svolto oggi pomeriggio un Consiglio di Amministrazione della Bcc di Civitanova-Montecosaro totalmente dedicato alla proposta di acquisto Carilo, trasmessa dall’istituto di viale Matteotti ad Ubi Banca Spa il 14 settembre scorso (leggi l’articolo). “Con rammarico – dice il presidente Sandro Palombini – abbiamo preso atto della mail inviata, nella tarda serata del 3 ottobre 2017, al nostro advisor da Ubi Banca Spa, con la quale si comunicava che ‘a valle di valutazioni interne circa i termini della manifestazione di interesse discussa nei giorni scorsi, avente ad oggetto 14 sportelli della controllata Cassa di Risparmio di Loreto, con la presente si comunica che non sono stati riscontrati adeguati presupposti per la prosecuzione di ulteriori approfondimenti in proposito’.
Prendendo atto e plaudendo all’uscita pubblica della presidente della Fondazione Carilo Fulvia Marchiani e alla sua richiesta di aprire un tavolo con la Regione Marche e con Bankitalia per affrontare la questione ed evitare l’esacerbarsi della situazione di difficoltà del tessuto socio-economico, già ampiamente provato, il Cda della Banca civitanovese si riserva di verificare, tramite i propri legali, l’esistenza di eventuali responsabilità precontrattuali imputabili al comportamento tenuto da Ubi Banca Spa.
Il Cda ha deliberato, infine, di riprendere in considerazione altri percorsi, quali l’apertura di sportelli nella provincia di Ancona, progetto accantonato in conseguenza dell’apparente interesse alla vendita mostrato da Ubi Banca SpA sino alla doccia fredda del 3 ottobre scorso.

Ripercorriamo le tappe di questa vicenda che ha visto la Bcc Civitanova coinvolta nell’interessamento all’acquisto di Carilo, sia per confermare quanto esposto pubblicamente nei giorni scorsi dalla presidente della Fondazione che per testimoniare gli sforzi compiuti dalla banca per giungere all’acquisizione e/o all’aggregazione con la Carilo. L’interesse della Banca civitanovese risale a circa due anni fa quando, a seguito delle vicissitudini di Banca delle Marche, venne proposto l’acquisto della Carilo alla Federazione marchigiana delle Bcc. Preso atto del disinteresse delle altre consorelle marchigiane, il primo segnale di forte interesse viale Matteotti lo ha dato nell’estate 2016 (fine luglio) quando Bcc Civitanova inviò una manifestazione di interesse ai soci e a Banca d’Italia per l’acquisto delle partecipazioni Carilo. Dal socio di maggioranza, Banca delle Marche, allora non giunse risposta. Per l’istituto di viale Matteotti si recarono personalmente a Roma il presidente Palombini, il vice presidente Bindelli e l’allora Dg Colacito, per incontrare il gestore del fondo di risoluzione Nicastro, e prospettare l’acquisizione delle quote Carilo anche con l’eventuale intervento di Cassa Centrale Banca.

La sede della Carilo a Loreto

“L’incontro si concluse con un nulla di fatto– dice Palombini – e dopo diverso tempo, in via informale, ci venne da più parti riferito che avremmo potuto acquisire agevolmente le quote sociali dal futuro compratore, visto che il Fondo di risoluzione “sembrava” obbligato ad una vendita in blocco delle 4 banche poste in risoluzione, trascinandosi dietro le rispettive banche controllate”. “Nel frattempo – dice il vice presidente Marco Bindelli – la nostra Banca si è fatta parte attiva e attore di primo piano nel percorso di riforma del credito cooperativo, entrando a far parte e aderendo convintamente al Gruppo bancario cooperativo-cassa centrale banca, che, come è stato ribadito anche nel recente Meeting di Milano, rappresenterà il gruppo bancario più solido d’Italia”. Non appena acquisite da Ubi Banca 3 delle 4 banche poste in risoluzione e precisamente lo scorso mese di maggio, Cassa Centrale Banca, in accordo con la nostra Bcc,ha inviato alla Fondazione Carilo una manifestazione di interesse per l’acquisto dell’intero pacchetto societario di Carilo. “Il nostro comune advisor – continua il presidente – è entrato subito in contatto con i responsabili delle operazioni straordinarie di Ubi Banca per aprire le trattative di acquisto delle partecipazioni Carilo. Dopo una fase preliminare di trattativa tesa ad acquisire le partecipazioni Carilo, Ubi Banca ci ha consigliato, al fine di accelerare e concretizzare la trattativa, di formalizzare l’acquisto dell’azienda (sportelli) in luogo delle partecipazioni”.

Insieme a Cassa Centrale Banca (la quale ha ribadito l’importanza strategica dell’acquisizione per il costituendo Gruppo Bancario Cooperativo e, aderendo al progetto di acquisizione Carilo, ha dato pratica attuazione ai principi di territori, persone e valori che ha sempre proclamato) l’Istituto di Civitanova ha ritenuto conveniente aderire al suggerimento di Ubi Banca ed iniziare una nuova e complessa trattativa, ovviamente basata su nuovi e differenti dati, cui ha partecipato anche il nuovo DG Marco Moreschi nel frattempo insediatosi. La nuova trattativa si concretizza con l’offerta di acquisto per 14 filiali Carilo trasmessa ad Ubi Banca nei tempi richiesti, ossia il 14 settembre 2017. Da quel momento Ubi Banca, senza mai porre in discussione il prezzo offerto, ha iniziato ad avanzare una serie di condizioni che la Bcc civitanovese ha cercato di assecondare, ivi inclusa quella di non comunicare pubblicamente di aver inviato formale proposta di acquisto. “Nel frattempo – dice Palombini – dal territorio ci viene riferito che, per contro, Ubi Banca sta accelerando la chiusura degli sportelli oggetto di acquisizione e trasferendo posizioni presso i propri sportelli”. Il passo verso le vicende di questi giorni è breve, con l’invio da parte di Ubi Banca della mail con la quale comunica che non intende più vendere né le quote né gli sportelli, nonostante la Bcc civitanovese si fosse detta pronta e disponibile ad avviare la fase di due diligence e di controllo fin da subito al fine di perfezionare quanto prima le fasi di indagini preliminari e quindi procedere al deposito dell’istanza autorizzativa presso Banca d’Italia.

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