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Multiservizi-Estra, Prc:
“Grandi manovre per
la privatizzazione”

POLITICA – Rifondazione comunista interviene sulla operazione tra società pubbliche appena approvata dal Consiglio comunale di Ancona

 

Operazione Multiservizi – Estra, il Prc di Ancona fa appello a tutti i consiglieri comunali per opporsi alla vendita della società Edma al gruppo toscano. L’affare da oltre 42 milioni è stato appena approvato dal Consiglio comunale di Ancona e andrà in discussione nell’assemblea dei Comuni soci di Multiservizi il prossimo 6 novembre. Lo scambio di quote prevede da parte di Multiservizi il passaggio ai toscani di Estra, uno dei primi 10 operatori dell’energia di livello nazionale, del 55% di Edma, la società di gestione delle reti del gas formata proprio da Multiservizi e Estra nel 2013 per concorrere e vincere nella gara di gestione degli impianti gas. Sempre alla Estra, tramite la sua partecipata Estra Energia, Multiservizi aveva ceduto Prometeo, l’azienda anconetana di vendita del gas. Con il passaggio di quote, la società idrica acquisirà il 10% di Estra, una partecipazione valutata in oltre 42 milioni di euro. Per Rifondazione comunista della provincia di Ancona “sono cominciate le grandi manovre nelle società che gestiscono i servizi pubblici”. “In particolare nella filiera dei rifiuti e quella dell’energia – si legge in una nota del Prc -. I consigli comunali della provincia sono stati chiamati o lo saranno a breve ad approvare delibere che prevedono la nascita di nuove società per azioni da quotare subito in borsa, figlie di fusioni e dismissioni in un labirintico gioco di scatole cinesi. Multiservizi, player di questo risiko, ha come obbiettivo la centralità dell’impresa e del profitto e come modalità quella di esautorare di fatto il ruolo dei comuni, soprattutto i più piccoli, e i consigli comunali chiamati a votare una delibera karkiri che cede la propria sovranità nelle nuove società che si costituiranno alla mediazione dei vertici di Multiservizi – continua il Prc -. Tutto questo avviene, motivato con il “trucco” dell’ urgenza, senza che i consigli abbiano adeguatamente avviato nelle commissioni una consapevole istruttoria sul presente e avuto l’opportunità di chiarire gli scenari futuri, ancora nella nebbia di una legislazione nazionale incompleta. Tutto questo avviene, soprattutto senza che i cittadini, gli utenti, gli stessi lavoratori del settore abbiano piena conoscenza di queste scelte. Facciamo appello quindi a tutti i consiglieri della sinistra di fermare questo treno, di pretendere la massima chiarezza, di esigere un’ informazione accurata ai cittadini, convinti che alla fine del percorso, questa istruttoria partorirà modifiche, correggerà errori e, innanzitutto, come il referendum per l’acqua pubblica ha sancito, scaccerà i “mecanti dal tempio” che tramano, e non da ora per la privatizzazione di queste società, se non nella proprietà, nella mission e negli obiettivi”.

Multiservizi – Estra: l’operazione da 42 milioni approvata dopo la battaglia in Consiglio

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